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Abruzzo

Covid19, D’Eramo: altro che fase due. Conte proroga agonia per milioni di italiani

Altro che fase due! Come sempre avvenuto nel corso della gestione di questa emergenza, anche le ultime risposte fornite dal governo Conte, a guida Pd-Cinque Stelle, sono del tutto insufficienti e inadeguate a garantire una ripartenza efficace e sicura del sistema economico e produttivo del nostro Paese” .

 

Lo dichiara il coordinatore regionale della Lega Abruzzo, il deputato aquilano Luigi D’Eramo, alla luce dell’ultimo decreto emanato dalla presidenza del consiglio sull’emergenza coronavirus “Il provvedimento – dice D’Eramo -, Prodotto da una fortissima schiera di esperti delle innumerevoli task force attivate, si riduce a un’accozzaglia di misure, confuse e senza logica, che di fatto non cambiano di una virgola la situazione e, anzi, prorogano ancora per un tempo inaccettabile l’agonia di milioni di italiani. Il decreto non contiene alcun elemento che possa far pensare un piano organico e a un cronoprogramma affidabile che consenta a imprese, artigiani, professionisti, aziende piccole e grandi, precari, di poter immaginare la ripresa per tempo e con gli strumenti giusti. Interi comparti, penso soprattutto al commercio al dettaglio, vera spina dorsale del sistema economico del Paese, nonché a tutto il settore dei servizi alla persona e del fitness, sono stati incredibilmente bistrattati, costretti a un ulteriore lunghissimo blocco senza alcuna ragione scientifica che lo sostenga.

 

E se la regola maestra deve essere quella del distanziamento sociale e delle protezioni personali, non si capisce perché questi settori non siano in grado di garantire ciò che viene fatto da già da giorni in altri. E’ in atto una sperequazione sociale intollerabile. E’ del tutto assurdo pensare che centinaia di migliaia di imprese debbano attendere di poter ripartire ancora per oltre un mese. Significa produrre un massacro sociale senza precedenti con chiusure e licenziamenti. A tutto ciò – prosegue D’Eramo – si aggiunge l’assoluta inadeguatezza delle misure economiche di contenimento della crisi. Ad oggi ancora non si è visto un euro e le scuse offerte dal premier sono esemplificative della confusione totale di questo governo.

 

La Lega non ci sta: continueremo ad agire a livello nazionale e locale affinché si modifichi questo stato delle cose, lavorando sull’analisi territoriale della situazione che possa condurre a provvedimenti specifici per consentire una ripartenza anticipata, vera e in totale sicurezza, affrontando i temi più importanti, altro che i luoghi dove fare jogging! La Lega è in campo e, se serve, mobiliterà la sua gente per far capire che è finito il tempo della pazienza”.