Subito i vaccini ai lavoratori delle cooperative sociali impegnati in tutti i servizi di welfare territoriale.
È quanto chiede Ida Guetti, presidente Federsolidarietà Confcooperative Abruzzo, in una lettera inviata a Pietro Quaresimale, assessore regionale alle Politiche sociali, e Nicoletta Verì, assessore regionale alla Sanità.
“Sollecitiamo la vostra attenzione – si legge nella lettera – sulla necessità di inserire tra le categorie prioritarie della campagna di vaccinazione in corso tutti i lavoratori del settore dei servizi socio-assistenziali ed educativi. Ricordiamo che tali servizi sono servizi pubblici essenziali erogati sul territorio regionale, in larga misura dal sistema della cooperazione sociale dietro autorizzazione e su convenzione con gli enti locali”.
Ida Guetti ricorda che il cosiddetto Decreto Rilancio prevede che sono da considerarsi servizi pubblici essenziali il servizio sociale professionale e segretariato sociale per informazione e consulenza al singolo e ai nuclei familiari, il servizio di pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personali e familiari, l’assistenza domiciliare, le strutture residenziali e semiresidenziali per soggetti con fragilità sociali, i centri di accoglienza residenziali o diurni a carattere comunitario.
“Il Decreto Rilancio – scrive la presidente di Federsolidarietà – richiama le Regioni e gli enti Locali a garantire la continuità di tali servizi anche in situazione di emergenza, sulla base di progetti personalizzati, tenendo conto delle specifiche e inderogabili esigenze di tutela delle persone più esposte agli effetti di emergenze e calamità. Sulla scia di tale assunto vi chiediamo di prevedere urgentemente l’apertura delle prenotazioni per la campagna di vaccinazione per tutti i lavoratori del settore sociale impegnati nei richiamati servizi, che le Regioni e gli enti locali – conclude – devono garantire senza operare distinzioni tra servizi erogati in forma diretta o servizi erogati in regime di concessione o autorizzazione, tutelando la salute e la sicurezza di lavoratori che svolgono servizi pubblici essenziali”.