Italia leader in Ue per numero di operatori nel biologico, in Abruzzo settore in crescita con 6,8% ettari in più.
Con il Covid che spinge i consumi domestici di alimenti bio al record di 3,3 miliardi di euro grazie alla svolta green degli italiani costretti in casa dalla pandemia, il via libera al ddl sul biologico rappresenta un passo importante verso la tutela dei consumatori e delle vere produzioni Made in Italy.
È quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Ismea relativi all’anno 2020, nel commentare positivamente l’approvazione da parte della Commissione Agricoltura del Senato della proposta di legge che prevede, tra le altre misure, l’introduzione di un marchio per il bio italiano, richiesto dalla Coldiretti per contrassegnare tutti i prodotti biologici ottenuti da materia prima italiana che potranno essere valorizzati sul mercato con l’indicazione “biologico italiano” e come tali protetti contro tutte le usurpazioni, imitazioni e evocazioni.
Un settore, quello bio, che riscuote successo anche in Abruzzo, dove registra un trend in lieve ma continua crescita con 42.681 ettari coltivati nel 2019 contro 39.950 ettari del 2018 (+6,8%), secondo i dati Ismea, e un numero di operatori pari a 2.009 (contro i 1990 del 2018) di cui 1.386 produttori.
“Anche in Abruzzo, come nel resto dell’Italia, è cresciuta negli ultimi anni la domanda di prodotti biologici – dice Coldiretti Abruzzo – si tratta di una svolta salutistica che sta spingendo l’aumento delle produzioni e determinando una nuova sensibilità dei produttori.”