Coronavirus, assistenza scolastica a domicilio: la richiesta di Autismo Abruzzo

Attivazione immediata del servizio di assistenza scolastica a domicilio.

E’ la richiesta che l’associazione Autismo Abruzzo ha avanzato al Governo nel quadro delle iniziative legate alla gestione del Coronavirus.

 

“La sospensione delle attività scolastiche per scongiurare il diffondersi del virus mette a dura prova famiglie con disabilità e operatori chiamati nella scuola ad assistere studenti con disabilità”, si legge.  “La scuola, la classe, gli insegnanti e gli assistenti, tutta la filiera di persone che assicura quotidianamente il diritto allo studio garantito dalla Costituzione ai nostri figli sparisce.

Questo provvedimento che intende tutelare la salute di tutto il Paese va integrato con l’attivazione di un servizio specifico a domicilio che permetta agli studenti con disabilità di seguire le lezioni virtuali e di partecipare, nei limiti delle proprie competenze, alle attività sostitutive poste in essere dal sistema scolastico. Sono molteplici i prodotti software e le app che permettono a studenti disabili di partecipare ed è necessario che siano sostenuti e supportati dagli assistenti che, quotidianamente, offrono la loro professionalità.

In questo momento, molti di loro si stanno mobilitando affinché alla emergenza Covid-19 non si aggiunga quella derivante da un periodo senza lavoro e quindi senza stipendio. Per questo riteniamo che la loro disponibilità

ad assistere lo studente negli orari canonici della scuola presso il rispettivo domicilio possa essere la soluzione per attutire le complicazioni di questo periodo delicatissimo per tutto il nostro Paese.

 

Una modalità per limitare i danni e offrire una alternativa per limitare gli effetti negativi della emergenza Covid-19. Una modalità che permetterà alle famiglie con disabilità di tornare alle proprie occupazioni, agli operatori di

continuare a lavorare quotidianamente con gli studenti che già conoscono, magari collegandosi con il computer di casa con la classe virtuale e seguire, sia pure a distanza, le attività della classe e della scuola. Non sarà necessario, a

questo punto, attivare gli ammortizzatori sociali e, gli studenti con disabilità potranno “attutire” in questo modo le incertezze di questo periodo particolare”.

 

 

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