Abruzzo. I consiglieri dei gruppi di centrosinistra (Giovanni Legnini, Silvio Paolucci, Americo Di Benedetto, Dino Pepe, Sandro Mariani) hanno richiesto formalmente la convocazione del Consiglio regionale straordinario per scongiurare l’aumento dei pedaggi autostradali dal prossimo 1 luglio.
Le richieste del centrosinistra sono state presentate questa mattina in una conferenza stampa all’Emiciclo. “Rischiamo un vero salasso – ha detto Legnini – parliamo di uno dei temi più importanti per la nostra regione. Su tariffe e messa in sicurezza delle autostrade si gioca il futuro dell’Abruzzo pertanto abbiamo ritenuto che fosse il consiglio regionale ad indicare una strada al Governo regionale impegnando il Presidente Marsilio nella risoluzione di questa vicenda.
Ad oggi gli aumenti tariffari sono rimasti sospesi ma non sono soppressi e la concessionaria ne pretende le somme. Per scongiurare questo vero e proprio salasso secondo noi va posto l’aumento a carico della fiscalità generale e devono essere diluiti nel tempo questi incrementi nel Piano economico finanziario”. “Va applicata – ha aggiunto Legnini – la norma approvata nella Legge Finanziaria del 2012 a mia firma che qualifica le nostre autostrade come infrastrutture strategiche nazionali per finalità di protezione civile. Non è una norma neutra – ha spiegato Legnini – ma impegna direttamente lo Stato perché dispone tra l’altro che se il quadro economico finanziario non è in equilibrio deve essere lo stesso Governo a farsi carico degli aumenti tariffari. Finora abbiamo registrato uno scarsissimo peso della nostra Regione su Parlamento e Governo, mi auguro che l’appartenenza di Marsilio ad un partito di opposizione al Governo nazionale non rappresenti un problema per gli abruzzesi. Saremo delle sentinelle su questa vicenda”. Infine sul decreto Sblocca Cantieri approvato oggi in Parlamento Legnini ha concluso definendo il provvedimento “molto deludente” rispetto alle aspettative.
Abbiamo dovuto purtroppo registrare la disattenzione del Ministro Toninelli sul tema delle autostrade e soprattutto nell’ascolto verso il comitato dei 108 sindaci. Dopo il sisma – ha affermato il consigliere Dino Pepe – questo aumento tariffario rappresenta una sciagura da evitare soprattutto alle porte della stagione turistica. Auspichiamo che il Presidente Sospiri convochi subito il Consiglio regionale straordinario – ha concluso l’esponente del Pd – e che il Ministro Toninelli, visto che non ha voluto ascoltare i sindaci, venga almeno ad ascoltare il Consiglio regionale abruzzese”.
La richiesta del consiglio straordinario sulle autostrade arriva dopo la vicenda della messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso su cui terremo alta la guardia come minoranza. Vogliamo risposte concrete su queste vicende dal governo regionale –ha affermato Sandro Mariani – sono molti i teramani che si chiedono se con aumenti del 20 per cento potranno ancora percorrere le autostrade regionali così come in molti mi chiedono se l’acqua che beviamo è sicura. Da Governo nazionale e regionale finora abbiamo ottenuto solo promesse e pochi fatti. Il Ministro Toninelli – ha aggiunto il capogruppo di Abruzzo In Comune – è venuto in Abruzzo a visitare piloni, pilastri e viadotti ma dopo un anno non si è fatto nulla per la sicurezza e gli aumenti dei pedaggi. Così come voglio ricordare che gli attuali parlamentari abruzzesi del M5S– ha concluso Mariani – avevano promesso in campagna elettorale ai terremotati la restituzione del solo 40 per cento delle tasse, anche qui non si è fatto nulla”.
Sara Marcozzi. Le strumentalizzazioni del centro sinistra in Regione Abruzzo non hanno fine. Gli esponenti regionali del Pd e compagni hanno la memoria corta o fanno finta di non ricordare che se ci troviamo in questa situazione è solo colpa dell’inattività, durata anni, del loro ex Ministro Del Rio. Non paghi di aver richiesto un consiglio regionale straordinario su un tema che il governo nazionale stava già risolvendo, quello del Traforo del Gran Sasso, adesso è la volta delle tariffe autostradali della A24 e A25. Una questione a cui il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli sta lavorando in prima persona, dialogando con Strada dei Parchi e con la Commissione europea per trovare una soluzione e non causare danno alle tasche degli abruzzesi. Un atteggiamento, quello di Legnini e compagni, strumentale, dilatorio e in danno della comunità abruzzese”.
Ad affermarlo è il capogruppo M5S Sara Marcozzi. “Il Ministro si trova costretto ad affrontare questa situazione – prosegue – a causa dei quattro anni di negligenza del governo del Partito Democratico dal momento che, ricordiamolo una volta ancora, il Piano economico finanziario con la concessionaria è scaduto nel 2014. Non basta essere passati da maggioranza all’opposizione, sia in Parlamento che in Regione Abruzzo, per ripulirsi e riacquistare una nuova verginità. Gli abruzzesi hanno ottima memoria e sanno perfettamente che in tutti questi anni il centro sinistra non ha mosso un dito per trovare una soluzione al problema. Nonostante tutto ciò riescono ad arrivare in ritardo anche dall’opposizione visto l’impegno serrato del governo nazionale”.
“Piuttosto, se per una volta volessero fare un buon servizio agli abruzzesi invece di proseguire una polemica strumentale e priva di contenuto, mettano il concessionario di fronte alle proprie responsabilità affinché svolga il compito per cui viene pagato: garantire il miglior servizio, sia a livello di tariffe che a livello di sicurezza, ai cittadini che ogni giorno percorrono le nostre autostrade. Si schierino apertamente al fianco dello Stato e degli abruzzesi anche perché, se c’è qualcuno che in questi mesi ha portato a casa risultati, è proprio il governo del MoVimento 5 Stelle e il Ministro Toninelli”.
“Prima – conclude Marcozzi – è riuscito a congelare gli aumenti delle tariffe autostradali fino al primo luglio, evitando di farli scattare già all’inizio del 2019. Poi ha scongiurato la chiusura del Traforo del Gran Sasso. Questi sono i fatti concreti che si contrappongono alle chiacchiere di alcuni sindaci e, soprattutto, di quei consiglieri regionali di centro sinistra che, alla prova dei fatti, non sono stati in grado di portare né una soluzione concreta né un dialogo costruttivo”.