Un fronte comune tra imprese dell’autotrasporto e parlamentari per contenere il caro-pedaggi praticato sulle autostrade abruzzesi, che rischia di scattare puntuale anche per i prossimi undici anni, ovvero fino alla scadenza del contratto che regola i rapporti tra lo Stato e la società concessionaria “Strada dei Parchi SpA”.
Le premesse – tempi della crisi politica permettendo, soprattutto in considerazione dell’assenza di un interlocutore istituzionale come il governo, parte in causa nella complessa partita delle concessioni autostradali – sono state gettate questa mattina, a Pescara, nel corso del confronto promosso nella sede regionale della Cna tra le sei principali sigle del settore (Assotir, Cna-Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap, Sna Confartigianato) con i deputati e i senatori appena eletti nella circoscrizione abruzzese.
Un appuntamento che ha visto la partecipazione di una nutrita delegazione di deputati e senatori, visto che all’appello delle associazione dell’autotrasporto hanno risposto positivamente tre esponenti del Pd (Luciano D’Alfonso; Camillo D’Alessandro; Stefania Pezzopane), altrettanti del Movimento 5 Stelle (Gianluca Vacca; Carmela Grippa; Andrea Colletti) oltre al forzista Nazario Pagano, intervenuto all’incontro anche nelle vesti di coordinatore regionale degli Azzurri. Presenti, ancora, il sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro e l’assessore al Bilancio del Comune di Avezzano Felicia Mazzocchi. Per le associazioni promotrici c’erano Gabriele Sillari della Confartigianato; Claudio Donati e Roberto Di Berardino di Assotir; Mauro Concezzi, segretario nazionale della Cna-Fita; Graziano Di Costanzo, direttore regionale della Cna, che ha sottolineato da parte sua “il senso di responsabilità del mondo dell’autotrasporto, che ha rinunciato anche a manifestazioni eclatanti di protesta”.
In apertura dei lavori è toccato al presidente regionale della Fita Cna, Gianluca Carota, e al segretario regionale del Fai, Carlo Antonetti, sintetizzare i contenuti del documento unitario (vedi testo integrale allegato, ndr) messo a punto dalle sei sigle promotrici.
Richieste che si possono riassumere in una “riduzione selettiva degli aumenti dei pedaggi”; pianificazione dei futuri aumenti; modifica delle norme che regolano il transito dei mezzi pesanti nei periodi di neve; attuazione degli interventi di messa in sicurezza e manutenzione di A24 e A25.
Alle voci delle associazioni di categorie si sono unite quelle degli amministratori locali: “Da pochi che eravamo a protestare il 6 gennaio – ha sintetizzato la prima cittadina di Carsoli, Velia Nazzarro, che guida la mobilitazione delle fasce tricolori contro l’aumento dei pedaggi – oggi oltre cento sindaci fanno parte del coordinamento che si batte contro gli aumenti”.
Toni diversi, ma la comune volontà di trovare una positiva soluzione alla vertenza dell’autotrasporto, da parte dei diversi parlamentari intervenuti: “Necessario costruire un dossier con tutti i documenti del caso” (Pagano); “Occorre controllare tutte le procedure che in questi anni hanno consentito di determinare questa girandola di aumenti”(Colletti); “Una delibera Cipe potrebbe determinare un cambio di rapporti con il concessionario” (D’Alessandro); “Più investimenti per la sicurezza, i fondi delle tariffe devono andare al ministero dei Trasporti, permettendo di calmierare gli aumenti” (Pezzopane); “Un problema politico di vecchia data, è dal 2014 che teniamo questa vicenda sotto osservazione” (Vacca); “La condizione di questo tratto autostradale è particolarmente delicata, in ragione dello scarso numero di utenti e i seri problemi di manutenzione che si trova davanti” (D’Alfonso).