Dopo la bocciatura, e mentre tentava per ora invano di aggirare il decreto cautelare di sospensiva proponendo un secondo calendario venatorio, la Regione ha infatti presentato anche una istanza di modifica dell’ordinanza che ha fermato la caccia. Ebbene questa mattina il TAR ha dichiarato inammissibile questa istanza, accogliendo tra l’altro la tesi degli avvocati Pezone e Simone che hanno sottolineato come non ci siano circostanze nuove rispetto a quelle già prese in esame che possano in qualche modo giustificare un riesame del decreto.
Niente doppiette dunque, sicuramente almeno ancora per qualche giorno. La fauna e i tanti cittadini contrari alla caccia o che comunque temono gli spari in territori fortemente antropizzati come i nostri, ringraziano. Ai cacciatori chiariamo che i responsabili dello stop non sono certo le associazioni che fanno ricorso chiedendo che il calendario rispetti quanto previsto dalla normativa sul cosiddetto prelievo venatorio, ma proprio quegli uffici che da molti anni insistono nel proporre calendari mal fatti che inevitabilmente vengono bocciati.
Meglio sarebbe, come il WWF chiede da sempre, confrontarsi prima cercando di contemperare l’esigenza di tutela della fauna, che la stessa legge sulla caccia considera prioritaria, con un calendario che non può essere misurato solo sulle esigenze di chi ama “divertirsi” uccidendo animali.