Il decreto interministeriale MIUR/MEF n 853/2020, approvato in conferenza Stato-Regioni su base triennale, definendo le modalità di riparto del FIS (il Fondo integrativo statale), ha previsto che la “quota premiale” sia erogata alle sole Regioni che, alla data del 30 aprile del medesimo anno del riparto, avranno impiegato risorse proprie in misura superiore al 40% dell’assegnazione del FIS dell’anno precedente.
Si fa presto a capire: per finanziare le borse per l’annualità 2021 l’Ente dovrebbe stanziare minimo il 40% del Fis (il fondo integrativo statale), che quest’anno è di circa 8,5 milioni di euro, pari quindi ad una cifra vicina ai 3,4 milioni di euro, motivo per cui non si comprende perché ad oggi risulta essere stato messo in bilancio meno di 1 milione di euro, a fronte dei circa 2000 idonei non beneficiari in Abruzzo, una cifra ben lontana da quanto previsto per legge.
Mancano all’appello circa 2,4 milioni da stanziare, che tra l’altro neanche basterebbero per coprire tutte le borse di studio !
È davvero assurda tale inadempienza– commenta Di Benedetto- e lo è ancor più se riferita ad un momento di grande sofferenza economica per le famiglie abruzzesi e per i tanti studenti considerati idonei al recepimento della borsa di studio ma che, di fatto, non la vedranno erogata per un mancato stanziamento dei previsti fondi da parte della Regione, seppur individuati e coperti per legge.
Senza contare, inoltre, che questa cronica insufficienza dei trasferimenti regionali penalizzerà ancor più negli anni avvenire il calcolo della quota spettante dei previsti fondi FIS statali- conclude il Consigliere regionale.