E’ stato approvato da parte del Consiglio dei ministri della Strategia di intervento relativa all’area Alto Aterno – Gran Sasso – Laga (il piano di interventi è stato redatto dai Comuni coordinati dalla Comunità montana), che segna un passo fondamentale per mettere a disposizione del territorio importanti risorse per frenare lo spopolamento e rilanciare lo sviluppo.
I 15 Comuni interessati ricadono nelle province dell’Aquila e di Teramo: Campli, Capitignano, Civitella del Tronto, Colledara, Crognaleto, Campotosto, Fano Adriano, Montereale, Montorio al Vomano, Pietracamela, Torricella Sicura, Cortino, Rocca Santa Maria, Tossicia e Valle Castellana. Sono 7,5 milioni di euro il fondo per frenare lo spopolamento di 15 Comuni delle province dell’Aquila e di Teramo.
“Si attende adesso l’approvazione dell’accordo quadro, per iniziare a spendere le risorse. Nei prossimi tre anni saranno realizzati i progetti, finanziati per complessivi sette milioni e mezzo di euro, che riguardano settori come la sanità, la mobilità, lo sviluppo, i servizi, l’istruzione e il turismo – dice il segretario del Partito Democratico abruzzese Michele Fina – Si tratta di una importante opportunità, di valorizzazione e rilancio di territori che fanno parte delle aree interne della nostra regione. La Strategia Nazionale delle Aree Interne è stata avviata da alcuni anni e ha coinvolto inizialmente alcune aree sperimentali. In Abruzzo sono state individuate cinque aree di intervento, quelle considerate più bisognose di interventi e di sostegno, selezionate sulla base del deficit di sviluppo determinato da fattori come l’elevato rischio spopolamento e la carenza di servizi e collegamenti. A livello nazionale il coordinamento è di un’apposita Agenzia. Riteniamo che i tempi siano maturi per stabilire il passaggio dalla fase sperimentale della strategia ad una applicazione universale, organica e strutturale per tutti i piccoli comuni montani che devono fare fare fronte a fenomeni di spopolamento, carenza di servizi e difficoltà occupazionali; ne beneficerebbero più territori nel nostro Paese e in Abruzzo dove, è noto, è particolarmente significativa la porzione di territori e di popolazione che ricade nelle aree interne, in particolare nei piccoli comuni montani”.