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Acqua Gran Sasso, al via l’iter per allontanare le sostanze pericolose dalla montagna

I Laboratori Nazionali di Fisica Nucleare del Gran Sasso ieri hanno finalmente depositato presso la Regione Abruzzo i documenti per richiedere la Valutazione di Incidenza Ambientale per l’allontanamento di 2.300 tonnellate di sostanze pericolose stoccate nella montagna per gli esperimenti LVD (1.040 tonnellate di acqua ragia) e Borexino (1.250 tonnellate di trimetilbenzene).

“Dopo anni di lotte e denunce della Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso, che aveva dimostrato l’irregolarità del deposito delle sostanze nella montagna in quanto il Testo Unico dell’Ambiente D.lgs.152/2006 (in particolare l’art.94) e le leggi previgenti da decenni avevano introdotto l’esplicito divieto di stoccaggio di materiali pericolosi vicino ai punti di approvvigionamento idro-potabile disponendo l’allontanamento delle sostanze eventualmente presenti, si avvia ufficialmente l’iter per smantellare i due esperimenti LVD e Borexino.”, fa sapere Augusto De Sanctis.

“Manifestazioni, sit-in, esposti, incontri di associazioni e cittadini stanno dando i primi frutti. L’allontanamento delle migliaia di tonnellate di sostanze pericolose è un fatto imprescindibile se si vuole abbassare il livello di rischio del “sistema Gran Sasso”. Le attività scientifiche, seppur importanti, non possono entrare in conflitto con i diritti fondamentali di migliaia di cittadini come quello dell’accesso all’acqua. Come Mobilitazione continueremo a seguire la vicenda come abbiamo sempre fatto in questi anni”.