L’assessore ribadisce un concetto: in Abruzzo si stanno incontrando le stesse difficoltà emerse in altre Regioni.
“La situazione è difficile su tutto il territorio nazionale – aggiunge Fioretti -. Le uniche regioni che fanno registrare numeri diversi dalla media nazionale sono Lazio e Marche ma, come nel caso del Lazio, l’invio massivo telematico delle domande all’Inps ha bloccato i sistemi informativi dell’ente di previdenza, provocando ritardi nell’erogazione. In verità, il Governo ha precise responsabilità politiche – insiste l’assessore – perché ha generato altissime aspettative sui tempi di erogazione della cassa in deroga, mentre nella realtà le istanze presentate dalle aziende devono essere esaminate, controllate ed inviate all’Inps. Un lavoro che richiede tempo e che, soprattutto, non può essere fatto in maniera superficiale perché eventuali errori in questa fase rischiano di ricadere sulle aziende, che potrebbero essere richiamate a restituire i trattamenti di Cassa erroneamente erogati.
Di fronte ai problemi che sono sorti, abbiamo messo in campo l’unica forma di miglioramento che la Regione potesse attuare: incrementare ulteriormente il numero degli addetti che lavorano nel gruppo di lavoro, unico modo per far fronte alle insufficienze del sistema e unica risorsa per poter processare un numero maggiore di istanze”. La procedura per la presentazione delle istanze è partita l’8 aprile e dopo 12 giorni sono stati ordinati i primi pagamenti, garantendo il 95% di regolarità delle domande decretate, con grande lavoro di contatto e ascolto dei richiedenti. “Per questo – accusa Fioretti – è inaccettabile che venga messo sul banco degli imputati il personale della Regione che, al contrario, ha garantito finora la tenuta di tutto il farraginoso e inappropriato sistema, lavorando tutti i giorni, festivi e prefestivi compresi.
Evidentemente, chi pensava che in questa fase la Regione avrebbe fatto da semplice ‘passacarte’ all’Inps si sbagliava di grosso perché, ancora una volta, la struttura amministrativa ha dimostrato di essere al passo con le procedure. Per questo – conclude Fioretti – respingo con forza al mittente tutte le accuse mosse in merito, dal momento che gli operatori hanno lavorato nel rispetto necessario della procedura e della normativa, avendo come unico punto di riferimento la legittimità delle procedure”.
Entro fine mese smaltiremo tutte le domande regolari per la cassa integrazione in deroga”. Fioretti esclude, quindi, che i ritardi nel pagamento delle spettanze possano essere imputabili a Regione Abruzzo: “Dall’apertura della piattaforma avvenuta l’8 aprile si è lavorato nei primi 3-4 giorni per agevolare la presentazione di domande correttamente formulate, con risposte telefoniche e via mail all’utenza. Dopo di che c’è stata l’azione di collegamento con l’Inps per l’invio e qui ci siamo imbattuti in un percorso complicato”.
Secondo l’Assessore “l’altissimo indice di verifica dei file utilizzati da Inps blocca la procedura anche per inezie, rispedendo al mittente non solo la singola domanda ma l’intero pacchetto rappresentato da blocchi minimi di richieste che vanno dalle 100 alle 250 domande. Dopo di che si ricomincia di nuovo cercando di intercettare il form con l’errore di compilazione. Un sistema insostenibile”. Fioretti ha aggiunto che solo le regioni Marche e Lazio hanno “fatto un invio massivo ma le loro domande presentano un indice di errore pari 25% e rischiano di essere respinte dall’Inps con evidenti danni per i lavoratori; quelle inviate da Regione Abruzzo presentano invece minimi rilievi e facilmente sanabili”. Le domande pervenute a Regione Abruzzo sono 10 mila e 300 su 27 mila lavoratori. Fioretti ha rinforzato il gruppo di lavoro portando a 30 i dipendenti regionali che dovranno smaltire entro fine mese l’arretrato”.