In Abruzzo il primo contratto di sviluppo turistico VIDEO

Semplificazione radicale delle procedure, corsie preferenziali in tema di investimento pubblico, possibilità di realizzazioni di opere pubbliche: il Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) muove i primi passi dopo l’intesa sottoscritta la settimana scorsa dalla Regione Abruzzo con il ministro della Coesione territoriale.

 

Il vicepresidente con delega al Turismo, Giovanni Lolli, ha incontrato stamane gli animatori principali del contratto di sviluppo in materia turistica per fare il punto della situazione stabilire un cronoprogramma da presentare al Governo.

“Il contratto di sviluppo è un’opportunità unica per l’Abruzzo – ha detto Giovanni Lolli -. È il primo che il governo sottoscrive con le regioni in materia turistica, i precedenti hanno riguardato la reindustrializzazione di Taranto e il recupero culturale di Pompei. Ora tocca all’Abruzzo che presenterà un pacchetto di proposte per valorizzare e incrementare il turismo sostenibile, con particolare riferimento alla montagna. Abbiamo disegnato un territorio che comprende i Parchi nazionali, entro il quale il Cis dispiegherà i propri effetti, e coinvolto le quattro Province e il Polo di innovazione turistica che ha profuso impegno per arrivare alla firma dell’intesa”.

L’intesa sottoscritta la settimana scorsa ha dato il via ad un tavolo tecnico con i quattro ministeri coinvolti sul quale la Regione Abruzzo e i partner privati e pubblici del Cis dovranno riversare progetti, finanziamenti e cronoprogramma. “Si tratta – ha detto Lolli durante la riunione – di mettere insieme tutti i progetti in essere che riguardano l’area che abbiamo individuato, indicare gli strumenti di finanziamento dal Masterplan ai fondi Fas e Fesr finanche al Psr. Poi ci sono le risorse statali che vengono messe a disposizione solo alla presenza di progetti ben definiti e comunque cofinanziati da soggetti privati e pubblici.

Il nostro obiettivo è collegarci – aggiunge Lolli – ai 200 milioni di euro che questa Regione ha a disposizione nel cosiddetto Piano Juncker, che prevede appunto il cofinanziamento pubblico a fronte di un investimento privato”. Per il resto il vicepresidente Lolli ha ribadito agli interlocutori la “necessità di progettualità”, perché il Cis “non è la promessa di nuovi soldi da distribuire a pioggia”.

 

Entro il mese di marzo si dovrà terminare la fase ricognitiva dei progetti in essere per poi convocare la prima riunione del tavolo interministeriale.

 

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