Abruzzo, politiche di coesione: fondi da spendere presto e bene

“In cifre questa Regione impegna 147,6 milioni di euro per riequilibrare l’Abruzzo e farne una Regione del benessere, pronta a tornare tra le Regioni virtuose d’Europa.

 

Ho chiesto infine – ha detto Marsilio – alle strutture regionali di procedere alla pubblicazione di tutti i bandi in grado di poter utilmente proiettare sul territorio occasioni di sviluppo e di miglioramento degli indici di occupazione e dei servizi resi ai nostri cittadini. Oggi partiamo con i primi avvisi che cubano 87,5 milioni sull’obiettivo di Policy 1 (un’Europa più competitiva e intelligente) e 52,221 milioni sull’Obiettivo di Policy 4 (Un’Europa più sociale)».

L’attivazione dell’Hub delle Competenze, da parte della Regione Abruzzo, ha ricevuto il plauso del ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo che, presente a Vasto, ha messo in evidenza l’importanza di preparare il capitale umano alle competenze tecniche e ai processi di trasformazione e del cambiamento inteso come opportunità di svolgere meglio, e in maniera più efficace, il proprio compito. Per Zangrillo l’Hub abruzzese coglie nel segno la priorità su cui si gioca il futuro: ovvero la possibilità si avere un capitale umano all’altezza. La leva della formazione, secondo Zangrillo, è una leva centrale. Ecco perché l’Abruzzo, a suo giudizio, è una terra che sa mettere a terra ciò che serve per guardare con fiducia al futuro.

A proposito di risorse, il presidente Marco Marsilio, ha ben fatto comprendere quanto la nuova programmazione punti al rafforzamento amministrativo e quindi della messa a terra delle risorse, visto che ben 20,5 milioni di euro sono destinati alla capacitazione amministrativa. Infatti, dal Psc 2000-2020 sono arrivati i primi 2 milioni di euro per avviare la fase pilota di Hub delle Competenze, a cui si sommano 18,5 milioni di fondi Fesr 21-27 per il management e la capacitazione delle strategie territoriali e per i contenuti sul rafforzamento amministrativo previsto nel PriGa (il Piano per la rigenerazione amministrativa).

L’investimento sulla capacità amministrative in sintesi, è funzionale all’attuazione degli interventi ricompresi nelle Strategie territoriali integrate dedicate allo sviluppo e alle infrastrutture per complessivi 147,6 milioni di euro.

Questa somma si compone di:

– 81,4 milioni di fondi Fesr del ciclo 2021-2027,

– 27,5 milioni di Fondi Fse 2021-2127,

– 16 milioni derivanti dal Fondo di Sviluppo aree Montane,

– 10,5 milioni per contrastare lo spopolamento dei Comuni montani

– 4,5 milioni di incentivi all’associazionismo comunale,

– 7,7 milioni di somme Psc e Priga.

 

L’85% dei Comuni abruzzesi ha una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti: un limite dimensionale che va a costituire anche un limite progettuale nelle possibilità di spendere i fondi strutturali. Da qui la decisione del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio di invertire la rotta rivoluzionando il paradigma amministrativo esistente.

“I piccoli Comuni abruzzesi e tutti gli altri Enti locali devono unirsi, fare massa critica, per superare le criticità legate al sottodimensionamento individuato attraverso le Strategie Territoriali (Aree Urbane funzionali ed Aree Interne), in un processo di aggregazione comunale in forma stabile»l”. La sfida è stata lanciata dal presidente, davanti al ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, e agli Stati Generali del sistema pubblico amministrativo abruzzese, nel corso della presentazione, a Palazzo D’Avalos di Vasto, del cosiddetto “Hub delle Competenze”. Si tratta di un’azione di sistema finanziata con risorse del Piano Sviluppo e Coesione, con il braccio operativo del Formez, grazie alla quale, con un supporto specialistico altamente competente, l’Abruzzo vuole potenziare la macchina burocratica per poter spendere bene, e soprattutto velocemente, le importanti ed aumentate risorse finanziarie del ciclo di programmazione 2021-2027.

In sintesi, con l’Hub delle Competenze la Regione punta a migliorare la performance attuativa dei progetti di maggiore rilevanza strategica nell’ambito della programmazione unitaria. Questo progetto di sistema, coordinato dal Dipartimento Presidenza della Giunta Regionale guidato da Emanuela Grimaldi, interviene sia a livello settoriale che territoriale. A livello settoriale, prevede di sostenere le strutture regionali competenti e i promotori/beneficiari di progetti a predisporli compatibilmente ai requisiti tecnici, procedurali e normativi di settore. A livello territoriale interverrà a supporto degli enti territoriali e degli stakeholders coinvolti nell’attuazione di strategie di sviluppo urbano e territoriale. Da qui anche la volontà di dare slancio a questo modello di “capacity building” tramite la sottoscrizione di un accordo firmato a Vasto con i rappresentanti di ANCI, UPI ed UNCEM, chiamati a lavorare insieme per raccogliere il fabbisogno dei piccoli Comuni e costruire percorsi formativi, in collaborazione con le Università, finalizzati a spendere le ingenti risorse della programmazione 2021-2027.

“I Comuni, come emerso anche nel corso dell’evento organizzato a Roma dall’Anci per fare il punto sullo stato di attuazione del PNRR, hanno già dimostrato di saper spendere i fondi e rispettare le tempistiche meglio di qualsiasi altro livello istituzionale. Oggi, e ringrazio la Regione per questo evento, che evidenzia una sinergia non solo tra istituzioni ma anche tra istituzioni e territori, è necessario fare un ulteriore passo avanti, muovendosi con una visione organica di area vasta con i Comuni al centro”. Così il sindaco di Teramo e presidente Anci Abruzzo Gianguido D’Alberto, che oggi è intervenuto nel corso dell’evento di presentazione dell’avvio dell’azione di sistema regionale “Hub delle competenze”, che si è svolto a Vasto e che ha visto la presenza anche del Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, e nel corso del quale Regione, Anci, Upi e Uncem hanno anche sottoscritto un importante accordo istituzionale per il rafforzamento della capacità amministrativa.

Nel corso del suo intervento, all’interno della tavola rotonda sul tema “Aree urbane funzionali: le città, lo sviluppo del territorio e la capacità amministrativa”, D’Alberto, nell’evidenziare la necessità che la semplificazione introdotta con la normativa emergenziale diventi strutturale, “perché i nostri dipendenti sono gli stessi sia che si parli di PNRR che di altri canali di finanziamento e linee di programmazione”, ha sottolineato l’importanza di favorire le coalizione territoriali, tra le quali le aree urbane funzionali, andando oltre il concetto di ambiti territoriali ottimali e di gestione associata di funzioni e ragionando per territori omogenei.

“Non si tratta solo di un fatto normativo ma culturale. Dobbiamo procedere a una definizione delle dimensioni territoriali non dall’alto, con un colpo di penna, ma attraverso una logica funzionale, dinamica, che guarda ai servizi e quindi ai diritti delle persone”, ha aggiunto D’Alberto, che ha evidenziato come il Comune di Teramo abbia già avviato un importante percorso di programmazione condivisa con le altre realtà locali.

“Penso all’ambito unico con il Comune di Montorio per i servizi sociali, al percorso di aggregazione avviato tra Team e Mote, con la città capoluogo riferimento, per una gestione integrata del ciclo dei rifiuti, al progetto Agicot, all’Ats Unico per i comuni teramani del cratere sismico – ha concluso – adesso bisogna favorire questi percorsi, soprattutto se pensiamo a quanto sia importante per una realtà, come quella abruzzese, dove su 305 comuni l’85% ha meno di 5.000 abitanti”.

 

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