Ne ha parlato Peppe Provenzano, vicesegretario nazionale del Partito Democratico, già ministro per il Sud, nel corso dell’incontro organizzato dal Pd regionale che si è svolto in diretta Facebook, incentrato su Mezzogiorno, aree interne, ricostruzione. Il segretario regionale del Pd Michele Fina ha detto: “Noi vogliamo l’Abruzzo al centro dello sviluppo economico europeo: lo hanno scritto le organizzazioni datoriali e sindacali rivolgendosi ai rappresentanti politici. Noi ascoltiamo e condividiamo i contenuti di questo appello perché è in linea con un progetto di superamento dei nostri limiti storici. Far attraversare l’Abruzzo da un corridoio intermodale che unisca Tirreno ed Adriatico, ovest ed est.
Questa via del futuro, unita al corridoio adriatico che unisce nord e sud, rompe l’isolamento della nostra regione ed apre ad opportunità inedite”. “L’Abruzzo – ha detto Provenzano – che è sempre stata una regione di confine combina diverse forme di divario territoriale. Penso alla presenza delle aree interne, alla questione appenninica che segna anche un divario tra est e ovest, e anche per questo il tema della trasversalità in Abruzzo è strategico. Il dinamismo dell’Emilia – Romagna deriva anche dalla trasversalità su cui questa regione ha saputo investire”. Oltre a quelli di Provenzano e di Fina ci sono stati gli interventi della deputata Stefania Pezzopane, della segretaria del Pd dell’Aquila Emanuela Di Giovambattista, dei sindaci di Tornimparte, Fontecchio e Castelli Giacomo Carnicelli, Sabrina Ciancone e Rinaldo Seca, dei ricercatori Martina Dal Molin e Riccardo Persio, del capogruppo del Pd in Consiglio comunale all’Aquila Stefano Palumbo, di Alfonso D’Alfonso della DMC Gran Sasso, L’Aquila e Terre Vestine. Provenzano ha spiegato: “La battaglia per la riduzione dei divari territoriali non è una battaglia di resistenza ma per i luoghi in cui provare nuove forme di organizzazione produttiva e dalla vita associata.
Il lavoro nei decenni si è concentrato nelle aree urbane, il ritorno nei piccoli centri con lo smart working con la pandemia non va considerato un elemento transitorio, ce ne dobbiamo fare carico. Per questo garantire il diritto alla connessione serve anche a rendere più competitive realtà come quelle abruzzesi. Tutto questo – ha detto il vicesegretario nazionale del Pd – va inquadrato in un grande programma. Il Piano Sud 20 – 30 provava a tenere assieme questi elementi, il Piano nazionale di ripresa e resilienza insieme alle altre risorse doveva e deve portare a sistema tutto questo.
Ci sono interventi specifici orientati allo sviluppo delle aree interne, sulla cui attuazione bisogna sorvegliare. E’ importante il rilancio dell’industria altrimenti diventa difficile promuovere processi di terziarizzazione avanzata: il tema non è la difesa di un singolo stabilimento, sebbene decisivo, ma garantire come si può sostenere per garantirgli un futuro nel medio termine. Questo è il compito del Partito Democratico, la missione della prossimità. L’altro tema è come le nostre amministrazioni territoriali si attrezzano per fare fronte a questa sfida. Su questo abbiamo fatto una giusta battaglia per il reclutamento delle professionalità, è importante che adesso nell’accesso non siano penalizzati i giovani”.