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Abruzzo

Abruzzo, incentivi per le imprese del cratere: via libera all’avviso pubblico

Via libera del presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, alla pubblicazione dell’avviso pubblico che prevede incentivi economici in favore delle imprese ricadenti nel territorio del cratere sismico.

 

Il Presidente ha firmato il decreto che autorizza gli uffici regionali alla pubblicazione dell’avviso che potrà contare su una dotazione finanziaria di 3,5 milioni di euro. La gestione dell’avviso sarà in capo al Dipartimento dello Sviluppo economico che, dopo alcuni passaggi tecnici, provvederà alla pubblicazione sul Burat della Regione Abruzzo. “Le difficoltà a cui tante imprese abruzzesi hanno dovuto far fronte dopo il terremoto del 2016 sono state tante – ha detto il Presidente Marco Marsilio -.

 

Il nostro impegno punta a fornire quegli strumenti utili alla rinascita economica, anche al fine di contribuire ad evitare lo spopolamento delle aree interne e guardare allo sviluppo dell’intero Abruzzo”. Sull’Avviso di prossima pubblicazione sono concentrate le attenzioni dei piccoli imprenditori. “E’ un’occasione importante per tante piccole imprese di quella parte dell’Abruzzo che ha sofferto per le conseguenze del sisma del 2016 – ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico Mauro Febbo -. Quella che abbiamo in mente è una misura di impatto immediato sulle piccole imprese del cratere in modo da favorire la rinascita economica e sociale dei territori interessati al sisma 2016. Largo dunque a progetti che generano occupazione e sviluppo”.

 

I fondi dell’art. 20 fanno riferimento al decreto legge 189/2016 che ha previsto risorse per le quattro regioni interessate al sisma del 2016. All’Abruzzo la ripartizione nazionale ha previsto 3,5 milioni di euro. L’Avviso finanzia progetti di investimento da 20 mila a un milione di euro; gli investimenti verranno finanziati in regime di de minimis e in regime di esenzione, per i primi si può arrivare anche al 50% del finanziamento dell’intero progetto purché rimanga nei limiti imposti dall’Ue.

 

Il 90% delle risorse è destinato alle imprese operanti nel campo delle attività produttive, il restante 10% a progetti di imprese agricole e della pesca.