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Abruzzo, da cave dismesse a discariche: ecco perchè il disegno di legge andava bloccato

“Da cave dismesse a discariche attive, questo è solo uno dei rischi contenuti nel testo di riforma della normativa regionale sui rifiuti che il centrodestra ha provato a portare in aula prima della sospensione estiva e che abbiamo bloccato.

 

Una scelta penalizzante per l’ambiente, quella messa nero su bianco: sia per il numero ingente di cave presenti sul territorio, sia per la natura e la collocazione delle stesse, con il rischio di vedere nascere discariche nel cuore di luoghi che potrebbero essere invece recuperati”, così i consiglieri PD sulla proposta del centrodestra che di fatto riforma il Piano regionale dei rifiuti vigente dal 2018, contro cui annunciano battaglia.

 

Nel progetto circolato fino a oggi – scrivono il capogruppo Silvio Paolucci e Antonio Blasioli assieme ai consiglieri Dino Pepe e Pierpaolo Pietrucci che bloccando il disegno di legge hanno ottenuto il rinvio a settembre dell’esame in aula- non esiste alcun tipo di sostenibilità, né di riqualificazione ambientale, ma interessi da valutare bene e controllare, perché si parla di equilibri delicati sulla gestione del territorio e di un’operazione possibile solo con una variazione importante e illegittima del Piano regionale di gestione dei rifiuti del 2018, quindi con il rischio aggiuntivo che anche questo atto venga impugnato dalla Corte costituzionale, com’è già accaduto con gli altri provvedimenti del centrodestra.

 

Sotto la lente ci sono soprattutto gli articoli 7 e 9 della proposta, anche alla luce di quanto riferito dal dirigente del servizio gestione rifiuti Franco Gerardini, che in una delle ultime sedute della Commissione competente ha ammesso che l’aggiornamento del Piano è in dirittura d’arrivo e sarà in aula a settembre. Da qui la nostra richiesta di soprassedere sul disegno, chiedendo tempo per emendare la proposta. Che senso ha inserire in una norma sul riciclo dei rifiuti che per quanto sommaria è comunque utile per alcuni aspetti, provvedimenti che invece saranno contenuti nell’aggiornamento del Piano che approveremo alla ripresa del Consiglio?

 

Questa maggioranza evidentemente ha fretta di riscrivere regole che mutano in peggio anche quelle di smaltimento dei rifiuti, una fretta che non comprendiamo: sarebbe infatti opportuno attendere l’aggiornamento annunciato da Gerardini e anche che tutte le novità in arrivo dall’Europa sul tema vengano recepite dalle normative nazionali, in attesa di chiarire bene tutti i passaggi chiave della proposta, specie quelli che potrebbero creare nuove e pesanti ipoteche sull’ambiente e favorire il rischio di operazioni di localizzazione, gestione e innovazione degli impianti non del tutto cristalline e di cui l’Abruzzo può di certo fare a meno”.