L’Abruzzo si appresta a vivere una vera e propria rivoluzione occupazionale grazie alle politiche ambientali e di sviluppo sostenibile.
Con un piano ambizioso che mira alla creazione di 55.000 nuovi posti di lavoro, la regione potrebbe vedere una rinascita economica e demografica, soprattutto nei suoi piccoli comuni, spesso minacciati da spopolamento e calo demografico.
Il fulcro dell’iniziativa è lo sviluppo delle energie rinnovabili e delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), con l’obiettivo di raggiungere una potenza installata di 2 GW entro il 2030. Questo comporterebbe un investimento complessivo di 1,6 miliardi di euro, generando un valore aggiunto significativo per l’economia locale. Le stime parlano chiaro: solo questo settore potrebbe creare migliaia di opportunità lavorative, contribuendo in modo decisivo alla riduzione delle emissioni CO2.
Oltre all’energia verde, il piano prevede interventi nel settore abitativo con la riqualificazione delle circa 143 mila abitazioni non occupate presenti nei piccoli comuni. Questa operazione non solo migliorerebbe l’offerta residenziale ma attrarrebbe nuovi cittadini, stimolando l’economia locale con oltre 13 mila nuovi posti di lavoro previsti in questo ambito.
Parallelamente, si punta a valorizzare le risorse turistiche dei borghi attraverso la promozione dell’accoglienza e della cultura locale. L’aumento dell’utilizzo dei posti letto fino a raggiungere la media nazionale porterebbe a un incremento significativo del fatturato turistico con la creazione prevista di ulteriori 40mila posti lavoro.
Il progetto non trascura l’importanza dell’innovazione sociale e dell’educazione come motori dello sviluppo sostenibile. La proposta dei “borghi universitari” mira ad attirare studenti e ricercatori nei piccoli centri attraverso programmi educativi dedicati che possano stimolare anche lo smart working come nuova forma lavorativa diffusa.
Infine, grande attenzione è rivolta al settore agricolo con l’intento di recuperare parte della superficie territoriale agricola persa negli anni. L’incentivazione alla creazione di nuove aziende agricole basate su principi ecologici rappresenta una chance per rilanciare l’economia dei piccoli comuni dall’interno, generando ulteriori opportunità lavorative nel settore primario.
Il piano presentato da Legambiente offre uno scenario ottimistico per il futuro economico-sociale dell’Abruzzo focalizzato sui piccoli comuni. Le strategie proposte mirano a invertire le tendenze negative legate allo spopolamento attraverso un approccio integrato che combina innovazione tecnologica ed energetica con valorizzazione culturale e ambientale del territorio.