Dai tempi della legge regionale n. 32 del 2007, nelle disposizioni normative dell’Abruzzo, questi criteri non erano stati ancora individuati. Il provvedimento, tra i primi in Italia (sono solo 4 le Regioni che lo hanno già adottato), promuove un processo di miglioramento continuo della qualità assistenziale delle prestazioni domiciliari, puntando su appropriatezza delle risorse professionali, potenziamento della formazione e soprattutto controllo dei modelli organizzativi e gestionali, che dovranno essere adottati e rispettati dalle Asl.
“E’ un obiettivo importante perché con la richiesta della autorizzazione e dell’accreditamento istituzionale agli erogatori pubblici e privati, che operano nella assistenza domiciliare – spiega Paolucci – abbiamo colmato un vuoto normativo.
Abbiamo posto le condizioni per garantire alle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità di usufruire di prestazioni sanitarie di migliore qualità, tutelando la continuità delle cure tra l’assistenza ospedaliera e quella territoriale a domicilio”.