Sanità Abruzzo, Paolucci: ‘giusta l’impugnativa della legge 32’

paoluccisilvioPescara “Non c’è alcun dubbio che la legge 32 sia stata impugnata con motivazioni valide in quanto è stata approvata in regime di prorogatio. Del resto, quelle stesse motivazioni apparivano chiare già ad aprile e non è un caso se hanno trovato consistenza nella richiesta del Governo di impugnativa”. E’ la chiara posizione dell’assessore alla Sanità, Silvio Paolucci.

“La fretta di approvare quella legge da parte della precedente maggioranza – ha spiegato – era strettamente collegata alla scadenza elettorale anche se, nei contenuti, quella legge poggiava su scelte condivisibili. La nostra richiesta di ieri in Consiglio regionale di velocizzare i tempi – ha continuato Paolucci – si spiega con l’intenzione di togliere di mezzo una legge impugnata in modo da poterla ripresentare capo per capo modificando le parti che vanno modificare e riproponendo quelle che non devono essere ritoccate e di confrontarsi sul capo 3, quello che fa riferimento alla fiscalità, in modo da dare risposte convincenti a situazioni nuove per chi si trova da pochi mesi alla guida del Governo regionale”.

Nello specifico l’assessore alla Sanità ha fatto notare che “riguardo al capo 1, quello relativo al rimborso ai malati oncologici, la legge, purtroppo, è stata fatta male. Infatti, prevede che i relativi stanziamenti siano riversati sulla sanità. Invece, dal momento che la Regione Abruzzo è in Piano di rientro e che tali fondi sono considerati extra LEA, la legge 32 va necessariamente modificata e quelle risorse dovranno essere assegnate al settore sociale”. Nessun problema presenta, invece, il capo 2, relativo alle soglie di povertà, che sarà possibile ripresentare sia per la sostenibilità finanziaria sia per la finalità. Il punto sul quale si discute, quello sulla fiscalità, vale 32 milioni 800 mila euro. Su questo aspetto, Paolucci ha sottolineato che, “intanto, riguarda una sola annualità e non è stato certo un provvedimento di natura strutturale quello fatto approvare da Chiodi”.

Nel frattempo, sono emerse situazioni nuove ed ora ci si trova anche di fronte al perseguimento di nuovi obiettivi. “Per esempio, – ha ricordato l’assessore – bisogna adempiere al DPCM del 29 novembre sui LEA, occorre necessariamente uscire dal Commissariamento della sanità e, per l’annualità 2015, servono decine di milioni di euro per la compartecipazione alle prestazioni riabilitative. Alla luce di ciò, – ha ribadito Paolucci – riteniamo che il pagamento di tali prestazioni della comunità più fragile della nostra popolazione rappresenti comunque una priorità. Per questo, avremmo voluto un confronto in Commissione con le opposizioni sulla fetta dei 32 milioni da dirottare alla compartecipazione. Va ricordato, peraltro, al fine di non creare inutili allarmismi che, nella stragrande maggioranza dei casi, – ha concluso – la compartecipazione è tema che rigurda Regione e Comuni”.

Questa mattina il Presidente di Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso ha incontrato i rappresentanti degli Ordini dei Medici di Pescara e Teramo nelle persone di Giovanni Del Fra, delegato dal Presidente dell’Ordine dei Medici di Pescara, Alba Latini, delegata dal Presidente dell’Ordine dei Medici di Teramo, e Antonio Natarelli, consigliere dell’Ordine dei Medici di Pescara.

Al centro della riunione la legge regionale n. 21 del 17 aprile scorso, che modifica la legge n. 32 del 2007 intitolata “Norme regionali in materia di autorizzazione, accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private” e che è stata impugnata dal governo Renzi.

I medici hanno rivendicato la bontà della legge 21, promulgata affinché la normativa regionale possa rispettare pienamente il dettato legislativo nazionale, chiedendo al Presidente di difenderla davanti alla Corte Costituzionale. D’Alfonso ha messo in contatto i professionisti con l’Ufficio Legale della Regione, che a breve relazionerà in merito, e ha rinviato la pronuncia definitiva e condivisa ad una prossima riunione con i quattro Ordini provinciali dei Medici.

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