Il primo focolaio confermato in Abruzzo si è verificato in una stalla di bovini nel comune di Tagliacozzo. Da allora la malattia si è diffusa interessando le province di L’Aquila, Teramo e Pescara. Ad oggi, sono ufficialmente confermati 32 focolai di bluetongue nella Regione.
Dopo la prima conferma di focolaio, la Regione Abruzzo ha immediatamente convocato il Comitato Regionale di Zooprofilassi, il CRZ. Il Comitato ha il compito di adottare e verificare il rispetto delle misure di contenimento e controllo che vanno dall’adozione dei provvedimenti necessari a estinguere i focolai a quelli finalizzati a limitare la diffusione della malattia, come la definizione delle zone di protezione e di sorveglianza, la verifica dello stato sanitario degli allevamenti, il blocco della movimentazione degli animali, la pianificazione e l’esecuzione di campagne vaccinali. La vaccinazione, in particolare, resta a tutt’oggi l’unico strumento per proteggere gli animali dall’infezione, limitare la diffusione del virus e permettere la movimentazione degli animali dalle aree infette.
La Regione Abruzzo può contare sulla presenza dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, che è laboratorio nazionale di riferimento per la bluetongue e centro di referenza nazionale per l’epidemiologia veterinaria e l’analisi del rischio. Per questa malattia, l’Istituto è anche laboratorio di referenza dell’Organizzazione mondiale della Sanità Animale. Le strutture operano congiuntamente e in sinergia con i servizi veterinari regionali e locali, sia per la diagnosi di laboratorio della malattia, sia per la gestione e l’analisi dei dati che servono a garantire la disponibilità dei necessari strumenti di governo per il controllo della bluetongue.