Scandalo Rimborsopoli, Chiodi presto ascoltato in Procura

Sono state gia’ fissate due date, il 4 e il 12 febbraio, per gli interrogatori dei 25 amministratori della Regione Abruzzo finiti sotto inchiesta con le accuse, a vario titolo, di truffa ai danni dello Stato, peculato e falso ideologico.

Da fonti della Procura si apprende che i primi ad essere ascoltati saranno il presidente Gianni Chiodi e i nove assessori. Poi sara’ la volta dei 14 consiglieri. Dei 25 indagati diciannove sono di centrodestra, nove dell’opposizione. A condurre l’inchiesta sono i sostituti procuratori della Repubblica di Pescara Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli. In particolare dalle indagini dei carabinieri sono emerse una serie di irregolarita’ relative a presunte fatture alterate per ottenere rimborsi spesa in occasioni di viaggi istituzionali, alcuni dei quali non sarebbero neanche avvenuti. Ma ci sono anche presunte autocertificazioni false e un uso non appropriato della carta di credito della Regione non per fini istituzionali ma personali.

Gli indagati

Oltre ai presidenti di Regione e Consiglio, Gianni Chiodi e Nazario Pagano, entrambi di Forza Italia, sono gli assessori Alfredo Castiglione (che e’ anche vice presidente della Giunta con delega allo sviluppo economico), Paolo Gatti (lavoro); Mauro Di Dalmazio (turismo); Carlo Masci (Bilancio); Mauro Febbo (agricoltura), Gianfranco Giuliante (protezione civile); Federica Carpineta (personale); Luigi De Fanis – cultura – (gia’ agli arresti domiciliari dallo scorso 12 novembre per presunte tangenti in eventi culturali, comunque sospeso anche dall’incarico di consigliere); Angelo Di Paolo (lavori pubblici). Sotto inchiesta anche i consiglieri Giorgio De Matteis, vice presidente vicario del Consiglio nominato ieri coordinatore del Comitato regionale Udc; Franco Caramancio (Sel); Lorenzo Sospiri, capogruppo di Foza Italia; Ricardo Chiavaroli, portavoce dello stesso partito; Carlo Costantini (ex Idv oggi Mov.139); Lanfranco Venturoni (Ncd), gia’ assessore alla sanita’; Nicola Argiro’ (Fi), Emilio Nasuti (Fi), Alessandra Petri (Fdi); Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo); Giuseppe Tagliente (Fi), gia’ presidente del Consiglio regionale; Luciano Terra (Udc) Nicoletta Veri’ (Scelta Civica), Cesare D’Alessandro (Idv).

I “BUCHI” CONTESTATI DALLA PROCURA

Ammonta a 24 mila euro la cifra contestata al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. Tra i documenti sotto la lente di ingrandimento della procura di Pescara quelli riguardanti le trasferte a Roma, Torino, Taormina, Arezzo, Nizza.

Nel mirino, ad esempio, un pasto al ristorante “Il vecchio porco” di Milano per un totale di 227 euro. Il conto riguarderebbe una sola persona, in realta’ i coperti risulterebbero piu’ di uno.

Negli episodi figura anche un soggiorno nell’albergo a 5 stelle “Il Principe di Piemonte” di Torino. Al vaglio degli inquirenti anche un viaggio a Washington. In quell’occasione Chiodi avrebbe pagato con la carta di credito istituzionale la somma di 2.800 euro per il biglietto aereo in classe business per la moglie, mentre i funzionari che hanno partecipato al viaggio avrebbero pagato il biglietto in economy plus 744 euro. Il governatore avrebbe pagato invece il suo biglietto con altri canali.

Per quanto riguarda il vice presidente della Regione Alfredo Castiglione, l’attenzione e’ rivolta su alcuni pasti consumati a Roma al ristorante ” Il Bolognese”, a Capri, Anacapri, S. Benedetto. Nel mirino anche una cena a Bari a base di aragoste per un totale di 202 euro con ricevuta a carico di una persona. I partecipanti invece sarebbero stati almeno due. Al vaglio anche un soggiorno di una notte a Roma per tre persone, in una sola camera, all’hotel Piazza di Spagna per un totale di 411 euro.

Per quanto riguarda il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano gli episodi riguardano soggiorni in alberghi a 5 stelle a Rimini e Amsterdam. Anche a Mosca il presidente avrebbe alloggiato per due notti in un albergo a 5 stelle per un totale di 702 euro. Nel mirino anche le trasferte a Barcellona, Caracas, Toronto. In alcuni viaggi avrebbe partecipato anche la moglie di Pagano.

Anche per quanto riguarda l’assessore Mauro Febbo nel mirino della procura ci sono alberghi e pasti consumati durante le trasferte istituzionali, ad esempio in Sardegna, a Verona, Roma, Cernobbio, Milano, Bruxelles, New York.

 

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