Chieti. “Il rapporto Legambiente sull’edilizia scolastica non fa altro che confermare l’allarme che le Province Italiane e Abruzzesi stanno lanciando incessantemente ormai da anni sullo stato delle strutture, né ci stancheremo di farlo per il bene dei nostri giovani che le frequentano. In questi anni i Governi non hanno fatto altro che tagliare i fondi e annullare tutti gli investimenti per la messa in sicurezza, ed ecco i risultati. In Abruzzo, secondo i dati, oltre 60mila studenti frequentano scuole che per il 94,5% necessitano di interventi di manutenzione urgenti: ma se da Roma ci tagliano di continuo i fondi, l’ultima sforbiciata risale a fine ottobre ed è pari a 29 milioni di euro per le quattro Province Abruzzesi, con cosa dobbiamo lavorare? Meglio toglierci le competenze, così non possiamo che essere inermi”.
E’ quanto dichiara il Presidente dell’Unione Province Abruzzesi, Enrico Di Giuseppantonio, che coglie l’occasione della pubblicazione dell’annuale dossier Legambiente sull’edilizia scolastica per fare il punto della situazione sulle strutture gestite dalle Province: “Magra consolazione – prosegue il Presidente di Giuseppantonio – è constatare che anche Legambiente concorda sull’impossibilità delle Province a investire sulla necessaria manutenzione degli edifici a causa degli obiettivi imposti dal patto di stabilità e dai continui e indiscriminati tagli. Sempre secondo i dati sono 400 le scuole che rischiano di rimanere chiuse il prossimo anno, e tra queste ce ne sono diverse gestite dalle Province Abruzzesi”. “Quasi l’80% degli edifici è a rischio sismico eppure si continua a eludere il problema e a non considerarlo una priorità nazionale. E siamo appena all’inizio – sottolinea il Presidente Di Giuseppantonio – Si pensi al caos amministrativo, burocratico e di competenze che la riforma delle Province porterà, con la moltiplicazione dei centri di spesa e l’aumento vertiginoso dei costi per gli investimenti, la manutenzione, la messa in sicurezza e la costruzione di nuove scuole”. “A tal proposito secondo studi effettuati dall’Unione Province d’Italia i costi lieviteranno di 650 milioni di euro a partire dal prossimo anno scolastico. Considerando il blocco degli investimenti e i continui tagli agli Enti locali, questo significherà 650 milioni di tagli per la gestione delle scuole Questo non fa notizia, ma d’altronde nel nostro Paese si parla di tutto, le cose serie e concrete non trovano mai la giusta attenzione”, conclude il Presidente Di Giuseppantonio.