La Regione intervenga per modificare, rapidamente e profondamente, la legge che mira a restringere fortemente l’attività di impresa nel settore delle onoranze funebri.
A chiederlo è il direttore della Cna di Pescara, Carmine Salce, che ieri pomeriggio ha incontrato una delegazione di imprese del settore.
Imprese sul piede di guerra nei confronti del Consiglio regionale, per colpa delle norme, votate dall’assemblea di Palazzo dell’Emiciclo, che modificano le norme in materia funeraria, introducendo, secondo Salce “alcune pesantissime restrizioni alla libertà di impresa, che si trasformano in vincoli inaccettabili soprattutto per le aziende di minori dimensioni”.
Nel mirino di Cna e operatori del settore, in particolare, ci sono gli aspetti relativi all’obbligo, per le società di onoranze funebri, di avvalersi di solo personale dipendente, oltretutto con contratto a tempo indeterminato e di possedere a titolo di proprietà i mezzi (carro funebre) utilizzati per i servizi funerari.
“Sulla prima” spiega ancora il direttore della Cna pescarese “si è già verificato un primo passo indietro, anche per iniziativa di esponenti della stessa giunta regionale, come Carlo Masci, che non hanno apprezzato la natura del provvedimento contestandone perfino aspetti di incostituzionalità. Ma adesso occorre riflettere anche questa seconda restrizione, che spazzerebbe via dal mercato decine di piccole aziende» in un momento di grande difficoltà come quello che stiamo attraversando”.
Oltretutto, a detta delle imprese che ieri hanno preso parte al confronto, nella maggioranza delle altre regioni d’Italia sono state adottate norme di legge molto meno restrittive, puntando su una maggiore qualificazione dei servizi e non semplicemente sul possesso del carro funebre a titolo di proprietà. Da qui la richiesta della Cna e delle imprese del settore di avviare un confronto con la Regione, con l’obiettivo di definire un nuovo testo di legge che possa andare in tal senso.