“Siamo partiti” spiega Caramanico “dalla rilevazione che in tutto l’Abruzzo esistono due soli punti di ricarica, uno a Marina di Città Sant’Angelo e l’altro nella Zona industriale di Pescara. E questo al contrario di ciò che accade in altre regioni. In Emilia Romagna, ad esempio, è stato firmato recentemente un protocollo d’intesa sulla mobilità elettrica tra Regione, enti locali e aziende di distribuzione per l’installazione di colonnine elettriche ogni trenta chilometri sulla Via Emilia. Con questo provvedimento potremmo dare una concreta incentivazione all’uso di veicoli a zero emissioni circolanti su strada. D’altra parte, l’impatto ambientale della mobilità tradizionale non è più sostenibile, soprattutto nelle aree urbane. Predisporre pertanto un progetto pilota che avvii la costruzione di una rete di colonnine di ricarica, interoperabili, nella Zona di risanamento metropolitano Pescara – Chieti e nei comuni di L’Aquila e Teramo, ad alto tasso di inquinamento e concedere un contributo ai Comuni come incentivo all’uso di veicoli elettrici per la gestione dei servizi pubblici, significa iniziare concretamente almeno una delle diverse e urgenti azioni capaci di contrastare l’inquinamento ambientale dovuto al biossido di azoto”.