La nuova programmazione dei fondi strutturali Europei 2014-2020 è fondamentale per vincere la sfida della competitività e creare una buona occupazione in Abruzzo visto la mancanza di risorse regionali.
Alle Regioni definite “in Transizioni” (Abruzzo, Molise, Sardegna) nelle politiche di coesione, vengono confermati gli stessi stanziamenti degli anni precedenti.
“Una buona notizia” commenta il segretario della Cisl AbruzzoMolise, Maurizio Spina “perchè non era assolutamente scontato che con il nuovo ciclo di programmazione fossero riconosciute pari risorse, anzi sussisteva il pericolo di una loro riduzione”. Ed è la stessa Cisl a sottolineare la necessità che il governo regionale, entro la fine dell’anno, presenti il Documento strategico per consentire di utilizzare le risorse già dai primi mesi del 2014. “Ma sarebbe altrettanto importante per l’Abruzzo fare un salto di qualità nella Programmazione 2014-2020” aggiunge Spina “rafforzando la partecipazione del sistema produttivo, della ricerca e degli Enti locali all’acquisizione dei Fondi Diretti dei Programmi Comunitari, perchè sono consistenti risorse aggiuntive, assegnate direttamente dalla Comunità europea con bandi rivolti a progetti innovativi e qualificati, che per l’Abruzzo, se opportunamente intercettati, rappresenterebbero una grande opportunità per costruire il proprio futuro”.
Su questo versante siamo messi male. Infatti, secondo un’analisi della Cisl AbruzzoMolise, su come il mondo produttivo e gli enti abbiano, nel triennio 2009-2011, beneficiato di finanziamenti europei a gestione diretta, l’Abruzzo si è aggiudicato solo 1,1% del totale dei finanziamenti italiani ottenuti dai fondi diretti e lo 0,87% dai progetti del 7 PQ. Il valore medio dei singoli finanziamenti percepiti dai progetti o dagli appalti europei è pari solo a 101.750 euro. “E’ un situazione deludente” continua Spina “che conferma due grandi limiti presenti in Abruzzo: l’incapacità di fare sistema e la bassa qualità progettuale”.