Regione, arrestato l’assessore Luigi De Fanis: accusato di peculato, truffa e concussione

de_fanis_assessorePescara. Nel corso di una operazione scattata alle prime luci del giorno, denominata ‘Il Vate’, il personale del Corpo Forestale dello Stato di Pescara, L’Aquila e Chieti, su disposizione del gip del Tribunale di Pescara Mariacarla Sacco, ha arrestato l’assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis, la sua segretaria particolare e di due dipendenti della Regione Abruzzo.

I reati contestati sono concussione, truffa aggravata e peculato. Delle quattro misure cautelari, due sono agli arresti domiciliari e due obblighi di dimora. L’indagine coordinata dal procuratore capo di Pescara, Federico De Siervo e dal sostituto procuratore Giuseppe Bellelli mira a far luce sulle modalita’ di erogazione dei contributi in base alla Legge Regionale n.43/73 che disciplina organizzazione, adesione e partecipazione a convegni e altre manifestazioni culturali. Le indagini, riferiscono dalla Forestale, hanno preso il via dalla denuncia di un imprenditore che si e’ rivolto al Corpo dopo le continue richieste di denaro ricevute da parte dell’assessore De Fanis in cambio della erogazione di fondi per l’organizzazione di manifestazioni culturali. In particolare gli accertamenti si sono concentrati sull’erogazione di fondi regionali destinati alla organizzazione degli eventi celebrativi dell’anniversario dei 150 anni della nascita di Gabriele d’Annunzio. Nel corso delle attivita’ sono emerse inoltre ipotesi di peculato d’uso di beni e risorse della Regione Abruzzo per interessi privati. Sono cinquanta gli uomini del Corpo Forestale dello Stato ancora impegnati nelle perquisizioni domiciliari degli indagati e delle sedi dell’assessorato alle Politiche Culturali della Regione Abruzzo di L’Aquila e di Pescara. In corso la perquisizione della sede dell’Agenzia Regionale per la Promozione Culturale di Sulmona. Le perquisizioni si stanno svolgendo in diverse localita’ abruzzesi: Guardiagrele, Paglieta, Montazzoli e Vasto. De Fanis e’ stato arrestato in provincia di Chieti.

Oltre all’assessore De Fanis è finita agli arresti domiciliari la sua segretaria particolare Lucia Zingariello. All’obbligo di dimora sono invece Rosa Giammarco, responsabile dell’Agenzia per la Promozione Culturale di Sulmona/Castel di Sangro, e un imprenditore di Vasto

Si tratta di Ermanno Falone, rappresentante legale dell’associazione “Abruzzo Antico” che, si legge nell’ordinanza del gip, era “sostanzialmente gestita dall’assessore De Fanis ed utilizzata quale filtro attraverso cui far transitare le erogazioni dei contributi regionali per gli eventi culturali” .
Inoltre, sempre secondo il gip, “Falone, legale rappresentante di Abruzzo Antico ed in questa veste, prestanome del De Fanis, risulta dedito sistematicamente a concorrere con quest’ultimo nelle condotte illecite; tuttavia Falone, ben potrebbe compiere anche autonomamente analoghi reati, portando ad ulteriori conseguenze delittuose quelli in itinere, con il collaudato sistema dell’associazione Abruzzo Antico attraverso la predisposizione di fatture ‘gonfiate’ finalizzate ad ottenere finanziamenti per le attivita’ culturali e concreto, allo stato, appare il pericolo di inquinamento probatorio, non apparendo Falone occasionale complice, ma concorrente abituale del De Fanis”.

 

Le dichiarazioni dell’accusatore 

“Spero che la mia denuncia sia d’esempio”. Parla così, in una dichiarazione rilasciata all’Agi, Andrea Mascitti, l’uomo che con la sua segnalazione ha consentito di scoprire un giro di presunte tangenti per la partecipazione a convegni e altre manifestazioni culturali in Abruzzo, in particolare quelle legate alle celebrazioni per l’anniversario dei 150 anni dalla nascita di Gabriele d’Annunzio. L’inchiesta, denominata “Il Vate”, è culminata stamani con l’arresto, tra gli altri, dell’assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis, posto ai domiciliari. Mascitti e’ presidente della Società italiana di cultura che ha sede a Orsogna . “Sulle indagini, ancora in corso – dice l’imprenditore – non posso dire proprio nulla, piu’ in la’, magari, avrei invece desiderio di parlare. Ringrazio la magistratura e il Corpo forestale dello Stato per quello che stanno facendo. E’ una cosa importante. Sono felice. Per fortuna – aggiunge – ci sono persone meravigliose. Spero che il mio gesto serva ad esempio. Mi auguro che certe cose non accadano piu’. Che Italia stiamo vivendo”?, si è chiesto infine l’imprenditore. Intanto si è appreso che ad incastrare l’assessore De Fanis e gli altri indagati ci sarebbero delle intercettazioni telefoniche compromettenti.

LUIGI DE FANIS: IL PROFILO

Luigi De Fanis, Pdl, di professione medico ortopedico, è nato a Fara San Martino (Chieti) 53 anni fa. Le deleghe di cui si occupa in Regione, da gennaio 2011, quando è entrato in giunta, sono Beni culturali, Politiche culturali, editoriali e dello spettacolo, Sanità veterinaria e sicurezza alimentare, Prevenzione collettiva. E’ anche consigliere comunale ad Atessa (Chieti), dove è stato eletto nella lista civica “Liberatessa” e in questo Comune è stato anche assessore alla Sanita’ e all’Ambiente. In Regione è stato eletto nel dicembre 2008 (circoscrizione di Chieti). E’ stato sindaco di Montazzoli (Chieti) negli anni ’90 e fino al 2000 assessore della Comunità montana Alto Vastese.

 

Paolucci (Pd): cultura precipitata nel baratro

“Siamo dispiaciuti sul piano umano per la vicenda dell’assessore De Fanis, e ci auguriamo possa spiegare fatti e circostanze e uscire dalla vicenda a testa alta. Ma sul piano politico non possiamo che evidenziare che la cultura abruzzese e’ precipitata nel baratro e non da oggi: dall’addio a eventi internazionali come il festival di Dacia Maraini alla crisi strutturale delle sistema bibliotecario, la cultura abruzzese sta vivendo uno dei suoi momenti piu’ critici. Noi siamo mobilitati perche’ si scriva presto un’altra storia: si voti non oltre marzo perche’ questa nuova storia inizi presto”. Lo afferma il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci. “Ora ci attendiamo che Chiodi non minimizzi di nuovo – sottolinea Paolucci – perche’ la verita’ e’ che la sua giunta e’ stata nuovamente travolta. Siamo a pochi giorni dalla fine della legislatura e non sappiamo ancora quando si votera’ per calcoli di opportunismo del centrodestra: l’Abruzzo, con Chiodi, sta vivendo una stagione buia che non merita assolutamente. In questi mesi, almeno si abbia il coraggio di scegliere un nome autorevole per guidare l’assessorato alla cultura, che deve tornare ad essere uno dei motori dello sviluppo economico e sociale della nostra regione con l’augurio che De Fanis torni ad essere l’apprezzato operatore medico che e'”.

 

LE INTERCETTAZIONE DELL’ASSESSORE DE FANIS 

“Assessore, qui andiamo tutti in galera…”. E’ la preoccupazione della funzionaria del settore cultura della Regione Abruzzo, Rosa Giammarco. Scrive di lei il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara Mariacarla Sacco: “Giammarco Rosa, responsabile dell’agenzia per la promozione culturale della Regione Abruzzo, funzionaria infedele ai propri compiti d’ufficio, consapevole del ruolo del De Fanis dietro l’associazione Abruzzo Antico, si è adoperata per far ottenere i finanziamenti in favore dell’assessore conoscendo le sovra-fatturazioni e potrebbe continuare nella condotta e, anche per lei, concreto, allo stato appare il pericolo di inquinamento probatorio, non apparendo la Giammarco occasionaIe complice, ma concorrente abituale del De Fanis”. 

Dalla Fiera di Torino del maggio scorso, De Fanis chiama la segretaria: “Stiamo al Caffè Torino, ho offerto io una bottiglia di champagne”. Lucia Zingariello: “Come al solito tu…”Luigi De Fanis: “E che devo fare amore mio? Mo’ vedo di pagarla con la carta della regione, viene 130 euro la bottiglia…”Lucia Zingariello: “Eh be’, pagala con quella della regione…”.Luigi De Fanis: “Eh, a me piace fare così…”.Lucia Zingariello: “Eh…”.Luigi De Fanis: “Purtroppo chi nasce signore e dispendioso… è così…”.Lucia Zingariello: “Scusa ma pagala con quella della regione almeno una volta…”.Conclude in dialetto abruzzese Luigi De Fanis: “Io e te passem li guai, se stem uniti gli frecliem tutt: quadagnem quindici spende’m venl…”.
E l’assessore non si ferma nemmeno quando l’imprenditore Adrea Mascitti ritarda nella consegna della tangente. Racconta Mascitti agli agenti del Corpo forestale dello Stato: “De Fanis mi ha consegnato una busta bianca recante intestazione Consiglio regionale regione Abruzzo con scritto a penna il cognome Mascitti contenente all’interno un assegno di euro 4.400/55 relativo al pagamento dell’evento organizzato dalla mia onlus, Società Italiana di Cultura in occasione del Salone del Libro di Torino con copia della fattura emessa dalla predetta società. All’atto della consegna della busta il De Fanis mi ha detto: Facciamo mille a me e mille a te… Annuendo gli ho chiesto con quali modalità. Lui mi ha detto “Vai oggi stesso in banca. Dove hai il conto. Poi aspetta lunedì e preleva mille euro giustificandole come spese personali. Poi mi chiami al telefono. Però attento che abbiamo tutti i telefoni sotto controllo e quando mi chiami dimmi: allora per quel progetto quando ci vediamo?”. 

Fonte Repubblica.it

 

Enrico Mazzarelli: fulmine a ciel sereno

Le prime reazioni dalla Regione Abruzzo all’arresto dell’assessore Luigi De Fanis, per cui il Corpo Forestale dello Stato di Pescara, L’Aquila e Chieti ipotizza i reati di concussione, truffa aggravata a e peculato, arrivano dal segretario della Giunta Regionale Enrico Mazzarelli (in assenza oggi delGovernatore Chiodi). “E’ un fulmine a ciel sereno – commenta Mazzarelli intervenuto alla presentazione dell’UCCP di Montorio al Vomano – Da un lato confidiamo che Gigi De Fanis riuscirà a dimostrare la sua estraneità ai fatti che gli si contestano, dall’altro abbiamo fiducia nell’operato della magistratura. In questo momento non possiamo fare altro che aspettare”. La Regione però si mette a completa disposizione di chi indaga: “Le indagini faranno il loro corso e noi siamo a disposizione – prosegue Mazzarelli – Noi tutti riteniamo che De Fanis sia una persona seria e per bene, per cui auspichiamo, soprattutto per lui, che possa dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati”

 

L’ordinanza del Gip

Secondo il gip di Pescara che ha disposto le misure cautelari esistono gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati. Per quanto riguarda pero’ la simulazione di una maggiore spesa sostenuta per la stampa degli opuscoli prodotti dalla tipografia Grafidea di Atessa e la simulazione di maggiori spese per il compenso delle due hostess utilizzate per l’evento di Torino, tra l’altro una baby sitter e l’altra amica di Lucia Zingariello, il gip esclude tali ipotesi “le quali – si legge nell’ordinanza – pur supportate dal contenuto delle conversazioni telefoniche indicate necessitano ancora di idonea riscontro di natura documentale”. “Le dichiarazioni rese da Andrea Mascitti sono da ritenersi credibili in quanto il suo narrato si palesa logico, coerente, dettagliato, verosimile, reiterato, costante ed univoco, sostenuto da numerosi riscontri esterni di tipo documentale e dal contenuto delle conversazioni”. E’ uno dei passaggi dell’ordinanza cautelare del gip di Pescara per motivare le esigenze cautelari a carico dei quattro indagati. “L’esposizione dei fatti – prosegue l’ordinanza – e’ ricca di dettagli ed e’ apparsa significativa della volonta’ precisa di fornire una esposizione completa, precisa, e particolareggiata, indice di lealta’ e di assenza di qualsiasi sospetto manipolatorio e calunniatorio da parte della parte offesa che spontaneamente ha fornito ogni collaborazione agli inquirenti”.  L’assessore De Fanis “risulta, per come sopra dimostrato, dedito a strumentalizzare la propria carica a fini illeciti, predisponendo complesse strategie di procedure amministrative, denotando, pertanto, una pervicace abitualita’ delittuosa di talche’ e’ altamente probabile che compira’ altri reati della stessa specie di quelli posti in essere” . E’ uno dei passaggi dell’ordinanza cautelare del gip di Pescara per motivare le esigenze cautelari a carico dell’assessore regionale Luigi De Fanis.    Per quanto riguarda la segretaria Lucia Zingariello il gip scrive che la donna “svolge mansioni da intermediaria nella attivita’ illecita posta in essere da De Fanis stesso; anche per lei appare concreto il pericolo di reiterare condotte delittuose analoghe a quelle gia’ accertate a suo carico”. Rosa Giammarco, responsabile dell’Agenzia per la Promozione Culturale della Regione Abruzzo, viene descritta come “funzionaria infedele ai propri compiti d’ufficio – si legge nell’ordinanza – consapevole del ruolo di De Fanis dietro l’associazione Abruzzo Antico, si e’ adoperata per far ottenere i finanziamenti in favore dell’Assessore conoscendo le sovrafatturazioni e potrebbe continuare nella condotta e, anche per lei, concreto, allo stato appare il pericolo di inquinamento probatorio, non apparendo la Giammarco occasionale complice, ma concorrente abituale di De Fanis”. “La terminologia utilizzata dagli indagati nel corso delle numerose attivita’ tecniche disposte non lascia adito a dubbi circa il tipo di attivita’ dagli stessi svolta e denota una particolare disinvoltura dei soggetti coinvolti a porre in essere le condotte specificamente indicate”. E’ uno dei passaggi dell’ordinanza cautelare emessa dal gip di Pescara nell’ambito dell’operazione denominata “Il Vate”. “Sono state intercettate, numerose conversazioni sia telefoniche che ambientali durante le quali gli indagati (in special modo Luigi De Fanis) hanno specificato i termini dei loro accordi, con un linguaggio che ha denotato in modo chiaro un comportamento a dir poco “spregiudicato” di gestione della cosa pubblica”.

 

Chiodi: vedremo il da farsi 

“Accuse gravi ma al momento non ho elementi per ulteriori valutazioni”. Cosi’ il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha commentato l’arresto dell’assessore Luigi De Fanis in un’intervista al Tg3 regionale dell’Abruzzo. “Spero che si chiarisca tutto – ha aggiunto – . Nelle prossime ore, conosciute le condotte, faremo le nostre valutazioni. Spero che l’assessore possa chiarire la sua posizione. E’ stata una sorpresa per tutti”.

 

Pandolfi: ‘Chiodi si dimetta immediatamente’

“Il presidente Gianni Chiodi deve dare le dimissioni immediate, non si permetta di prolungare ulteriormente il suo mandato. Questa volta è stato toccato il fondo e l’immagine dell’Abruzzo a livello nazionale e’ inesorabilmente compromessa”. Lo afferma la presidente della Commissione di Vigilanza e Garanzia del Consiglio provinciale dell’Aquila, Lucia Pandolfi. “Un fatto gravissimo!. Esprimo l’indignazione di tutti i cittadini rispetto a questa politica che è diventata ormai un mero strumento di potere, uno sdegno che cresce visto il momento di crisi economica e sociale che stiamo vivendo. Esprimo l’indignazione anche di tutte quelle associazioni che lavorano sui territorio, che affrontano problemi economici e lavorano sempre più spesso solo grazie alle loro forze e volontà, e che se è vero quello che si legge sulla stampa, potrebbero essersi viste rifiutare l’erogazione dei contributi solo perchè non entrate in un determinato ‘sistema’. Chiodi deve prendersi le sue responsabilità e dimettersi immediatamente”.

 

Mascitelli (Idv): ‘Elezioni subito’

“Non è nostro compito entrare nel merito delle vicende giudiziarie , perché abbiamo rispetto del lavoro della magistratura, ma un dato politico importante va detto in modo chiaro. Il caso dell’assessore De Fanis è il quarto incidente giudiziario, in ordine di tempo, che ha coinvolto direttamente questa giunta regionale e non può essere derubricato a un fatto personale, occasionale o ad un semplice accidente di percorso”. E’ quanto ha dichiarato il segretario regionale IdV Alfonso Mascitelli. “Chiodi si era presentato agli abruzzesi, sfruttando la vicenda di Del Turco, come il novello paladino della moralità e dell’etica; in questi anni invece la sua giunta, con la media giudiziaria di un assessore ogni quindici mesi, ha saputo solo dimostrare una gestione scientifica del potere imperniata di clientelismi, favoritismi e affarismi vari. A questo punto, Chiodi non può più avere alibi o pretesti nel rinviare vergognosamente le elezioni. Il peggior danno economico è la sua permanenza oltre i limiti consentiti dalle leggi e dalla Costituzione. Se ha un minimo di senso di responsabilità, dopo questo fatto gravissimo, indica subito le elezioni e abbia il coraggio di risottoporsi subito alla volontà degli abruzzesi”.

 

Forza Nuova annuncia azioni di protesta

“Nell’apprendere dell’arresto dell’assessore regionale alla cultura De Fanis, Forza Nuova Abruzzo esprime tutta la propria rabbia ed indignazione, annunciando azioni di protesta in merito a tale vicenda. E’ intollerabile” si legge in una nota del coordinatore regionale, Marco Forconi “che la cultura, baluardo di libertà e di socialità, debba essere oggetto di lucro, confinandola a semplice baratto con denaro anzichè elevarla ad arma contro il materialismo ed il degrado spirituale.

Gli abruzzesi non meritano questa classe politica, sia di destra che di sinistra, che tende solo ad accrescere il proprio interesse privato a discapito del bene pubblico, ed è soprattutto per questo che Forza Nuova intende concorrere alle elezioni regionali del prossimo anno: più fondi al merito, nessuno spazio agli sciacalli”.

 

Lucifero (Movimento 5 Stelle): ennesimo esempio di mala gestio della cosa pubblica

“Questo gravissimo episodio e’ l’ennesimo esempio di mala gestio della cosa pubblica da parte della vecchia politica, e’ il sintomo di una classe dirigente avulsa dalle reali necessita’ del territorio e tesa al mero profitto personale”. Cosi’ il Movimento 5 Stelle Abruzzo commenta l’arresto dell’assessore Luigi De Fanis. “E’ l’ennesimo segnale – prosegue il movimento – che anche in Abruzzo dobbiamo combattere contro il malcostume, la corruzione e l’indifferenza di chi ci governa per riappropriarci delle nostre risorse naturali, paesaggistiche, culturali e turistiche. E’ ora di spezzare questa catena, e’ tempo di mandarli tutti a casa! Fortunatamente questa occasione e’ imminente, le elezioni regionali sono vicine. Cogliamo l’occasione per invitare il presidente Chiodi ad indire le elezioni il piu’ presto possibile, altrimenti vi e’ il rischio che a maggio non vi saranno piu’ assessori ‘non indagati o non arrestati’. Mentre le scuole cadono a pezzi, mentre nella Biblioteca regionale di Pescara si raccoglie l’acqua piovana con pentole e catinelle, mentre la Biblioteca provinciale di Chieti attende ancora di essere ricostruita dopo il crollo avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2005, l’assessore regionale alla Cultura viene arrestato per concussione, truffa aggravata e peculato legati all’erogazione dei contributi regionali per l’organizzazione degli eventi. Politico di lungo corso – conclude il Movimento 5 Stelle Abruzzo – De Fanis ricopre anche l’incarico di consigliere comunale ad Atessa, un doppio incarico dunque, in perfetto stile ‘casta’. Non vogliamo pensare male, ma gli episodi su cui si dovrebbe fare chiarezza sono diversi e riguardano l’intera attivita’ della Giunta regionale”.

Legale di De Fanis: assessore mai percepito alcune tangente

L’assessore Luigi De Fanis “non ha mai percepito alcuna tangente o altra illegittima dazione”. E’ quanto afferma l’avvocato Domenico Frattura, legale dell’indagato. “Quanto contestato all’assessore – prosegue – e’ infatti frutto di una non corretta ricostruzione di fatti che verranno chiariti nelle sedi opportune. Negli ambienti regionali – aggiunge l’avvocato Frattura – e’ noto a tutti con quanta parsimonia ed oculatezza il dottor De Fanis abbia amministrato il poco denaro a disposizione del suo assessorato. Cosi’ come e’ noto come fosse costume dell’assessore pagare di tasca propria molte spese sostenute in relazione allo svolgimento della sua attivita’ istituzionale, senza neppure chiederne il rimborso. In attesa e nella certezza di chiarire ogni addebito – conclude l’avvocato Domenico Frattura – il dottor De Fanis esprime piena fiducia nell’operato della magistratura”.

 

PEZZOPANE: “GESTIONE CLIENTELARE, SUBITO ALLE URNE”

“Un danno gigantesco per l’immagine dell’Abruzzo e per la gestione della cultura”. Commenta così la senatrice Stefania Pezzopane la notizia dell’arresto dell’assessore regionale Luigi De Fanis. “La notizia circolava ieri nei corridoi del Ministero dei Beni Culturali, mentre la nostra delegazione era a Roma, per sostenere la validità della candidatura dell’Aquila a Capitale Europea della Cultura, su cui tra l’atro la Regione Abruzzo si è ben guardata dal dare un sostegno economico, limitandosi a quello verbale, giunto oltretutto solo di recente. Fortunatamente la notizia è rimasta fuori la Sala del Consiglio, dove si svolgeva l’audizione ministeriale, ma per l’Abruzzo e L’Aquila Capitale della Cultura non è stato certo un bel biglietto da visita. La magistratura faccia il suo corso e accerti se ci sono responsabilità e quali- prosegue la senatrice- Non vogliamo fare processi fuori dalle aule dei Tribunali. Tuttavia il giudizio politico sull’intera vicenda e sul modus operandi nella gestione della cultura da parte della giunta Chiodi è pesante. In questi cinque anni si sono avvicendati numerosi assessori regionali, senza impostare un lavoro, un progetto culturale. C’è stato un continuo svuotamento delle leggi di settore, che consentivano una gestione razionale ed organica nell’attribuzione dei contributi. È prevalso, invece, un criterio “soggettivo”, che ha consentito di giostrare con le assegnazioni clientelari. Le persone che prediligevano questo meccanismo perverso sono le stesse che hanno manifestato uno sprezzante disinteresse per L’Aquila e che hanno deciso tremende nefandezze, la liquidazione dell’Accademia dell’Immagine, la chiusura del teatro di Gioia dei Marsi di Dacia Maraini, il taglio dei fondi alle istituzioni culturali aquilane e abruzzese, da cui si salvavano solo i “figli di un Dio maggiore”, l’indifferenza per alcune nostre iniziative, che altrove ricevono consensi e apprezzamenti, come Aq19 o i Cantieri dell’Immaginario, che la Regione non ha mai finanziato. Di fronte a questo scenario desolante, cosa aspetta la giunta regionale a dimettersi in massa? Si torni subito alle urne, evitando un penoso prolungamento della legislatura”.

 

Di Carlo (Radicali): “Un film già visto”

“Quello della bufera giudiziaria che ha travolto l’Assessore regionale Luigi De Fanis, sembra un film già visto: e non per gli esiti processuali – per i quali non resta che attendere – ma per la consueta disinvoltura con cui un l’indagato è stato sottoposto alla gogna mediatica susseguente alla misura restrittiva”. Sono le parole con cui il segretario di Radicali Abruzzo, Alessio Di Carlo, ha commentato la notizia dell’arresto dell’Assessore Regionale del Pdl, Luigi de Fanis.
“Accanto alla sistematica violazione del principo di innocenza – ha proseguito l’esponente radicale – tocca constatare l’anomalia della pubblicazione da parte di alcuni organi di stampa di stralci di intercettazioni telefoniche che dovrebbero essere coperti da segreto istruttorio”.
Di Carlo ha inoltre ribadito la particolare cautela da prestare nei confronti di chi, fino a sentenza definitiva di condanna, deve considerarsi cittadino innocente “tanto più a sei mesi dal voto regionale”.
“Non sono state diffuse notizie sufficienti riguardo gli eventi organizzati dal Mascitti, quando e dove si sono svolti, né informazioni adeguate sulla Società Italiana di Cultura, la ONLUS che organizzava gli stessi. Le uniche informazioni a riguardo sono reperibili dallo statuto disponibile on line e sembrano parecchio interessanti”.

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