La denuncia viene da Giampiero Riccardo, presidente dell’associazione Zapping che all’epoca dei fatti segnalò sul suo blog, pubblicando una foto ricevuta da un teatino, l’errore grammaticale.
Una notizia che in un batter d’occhio rimbalzò tra i media in un tam tam di battute e servizi giornalistici, ai quali seguirono le scuse della Regione Abruzzo e la richiesta di chiarimenti da parte dell’ente alla Sogei, la società informatica che gestisce per conto del Ministero delle Economie e delle Finanze la stampa dei tesserini e che si impegnò con un comunicato ufficiale a sostituire le tessere sanitarie con la dicitura errata. L’operazione, che a detta della Sogei era già stata attivata il 21 settembre 2012, non avrebbe comportato nessun tipo di onere a carico del cittadino e dello Stato. Nell’attesa, gli “abbruzzesi” vittime dell’errore avrebbero comunque potuto utilizzare la tessera sbagliata valida fino a sostituzione.
“Insomma oltre il danno anche la beffa – continua Riccardo -. Non solo la Sogei in più di un anno di tempo non è riuscita a porre rimedio alla questione, spedendo in tempo utile a tutte le vittime dell’errore la tessera corretta, ma al tempo stesso la Regione Abruzzo sembra aver dimenticato la grossolana vicenda, non andando a controllare, come avrebbe dovuto, che lo strappo fosse stato ricucito a dovere. Vien da pensare che lo scarica barile da parte della Direzione Sanità della Regione Abruzzo e le rassicurazioni della società appaltante siano state un maldestro tentativo di nascondere sotto il tappeto l’ennesima inefficienza consumata e, a questo punto, reiterata nella pubblica amministrazione”.