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Dopo l’Eni anche Edison non paga l’Ici per le piattaforme in Abruzzo

“Un agosto con cartelle esattoriali per gli imprenditori Abruzzesi. Ancora tasse, e in odore di esecuzione. Eppure c’è chi non paga nemmeno i fondamentali ai Comuni che devono ricorrere in Tribunale e fino alla Cassazione”.

Lo ha dichiarato il Coordinamento No Triv Abruzzo, precisando come “Edison, che si rifiuta di pagare l’Ici nonostante i ricorsi e le sentenze che ordinano il pagamento emesse a favore dei Comuni che hanno dovuto adire il Tribunale. Il tutto con il beneplacito dell’Agenzia del Territorio che, a quanto pare, salva le piattaforme dal pagamento dell’Ici. In Abruzzo abbiamo piattaforme in almeno due Province: Chieti e Teramo. Il tutto mentre i Piccoli Imprenditori sono costretti ad elemosinare incontri interlocutori con gli uffici preposti alle riscossioni per ottenere dilazioni, rateizzazioni e chissà quale altra grazia da ricevere per le cartelle esattoriali: l’ultima notizia è di lunedì scorso. Idem per ENI con cui il Comune di Pineto è in causa dal 1999 sempre per l’Ici sulla piattaforma: ora il giudizio è Cassazione e con buone speranze visto che sulla stessa questione il Comune di Termoli ha appena vinto in giudizio 9 milioni di euro. Va annotato che nel 2012 il Gruppo Eni ha conseguito un utile netto di 7,79 miliardi di euro: un aumento dell’13,6% rispetto all’anno precedente  (compreso il risultato 2012 di Snam di competenza Eni), nonché  7,4 miliardi di euro provenienti dalle operazioni in Libia (settore Exploration & Production) e che la retribuzione del Dg sembra viaggiare sul milione e mezzo più le intennità. Nel mese scorso Eni è stata pure sottoposta a controllo della Corte dei Conti  sulla gestione 2012.  

DOCUMENTI (CLICCA E SCARICA):
1) bilancio consolidato di Edison: relazione finanziaria contenente conto economico e finanziario più stato patrimoniale dell’anno 2012

2) resoconto intermedio di gestione Edison: struttura del gruppo, i ricavi di vendita, panoramica su energia, idrocarburi e gas al 31 marzo 2013

3) relazione Corte Conti su Eni

Per il Coordinamento No Trivi i comuni abruzzesi devono chiedere il pagamento dell’Ici per le piattaforme, infatti “il  Gruppo EDISON è proprietario di piattaforme petrolifere (es.: Vega nel Canale di Sicilia, Rospo Mare (Chieti) nell’Adriatico abruzzese-molisano, Sarago, sempre nell’Adriatico, tra Civitanova Marche e Porto Sant’Elpidio ecc.) e di centrali di raccolta/trattamento di idrocarburi liquidi e gassosi (es.: Cellino Attanasio di Teramo, Torino di Sangro di Chieti, Larino, Fermo, Montemarciano, Senigallia, Ragusa, ecc.). Leggendo il Bilancio Consolidato 2012, il Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2013 del Gruppo Edison, la Delibera Corte dei Conti del 26 luglio 2013 n. 79, con cui la Corte ha fotografato la situazione in casa ENI si apprende che: Edison Spa – Contenziosi ICI su piattaforme a mare per estrazione idrocarburi. Nei confronti di Edison Spa negli anni sono stati notificati avvisi di accertamento ai fini ICI con i quali alcuni Comuni del litorale adriatico (Termoli e Porto Sant’Elpidio) hanno richiesto il pagamento dell’ICI che assumono dovuta su alcune piattaforme di estrazione di idrocarburi situate nel Mare Adriatico. Le sentenze sino al 2012 sono state tutte favorevoli. Nel 2012 la Commissione Tributaria Regionale di Campobasso, in relazione all’avviso di accertamento per le annualità 1999-2004, ha accolto in parte l’appello del Comune di Termoli, riconoscendo come dovuta l’imposta, disapplicando totalmente le sanzioni. La Società intende proporre ricorso avanti alla Suprema Corte di Cassazione avverso la suddetta decisione, chiedendo la conferma della non assoggettabilità ad ICI delle piattaforme offshore, conformemente a quanto riconosciuto dall’Agenzia del Territorio. Nel gennaio 2013 la Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso, con riferimento agli avvisi di accertamento per le annualità 2007-2009, ha emesso una decisione in cui riconosce dovuta l’imposta, disapplicando tuttavia le sanzioni. Anche in questo caso la Società proporrà nei termini appello. Nel corso del 2012 inoltre sono stati notificati ulteriori avvisi di accertamento ICI dal Comune di Termoli (per l’annualità 2011) e dal Comune di Porto Sant’Elpidio (anni 2007 – 2011), avverso ai quali è già stato proposto ricorso, così come verrà proposto ricorso nei termini avverso l’avviso di accertamento notificato i primi giorni di gennaio 2013 dal Comune di Torino di Sangro per l’ICI relativa agli anni 2006-2011. La Società intende proseguire il contenzioso al fine di veder riconosciuta in ogni caso la validità e legittimità del proprio operato, non ritenendo in alcun modo fondate in via di diritto le pretese dei Comuni. Non si ritiene comunque probabile il rischio connesso alle controversie in oggetto e conseguentemente non è stato previsto un fondo rischi”.