Nell’insieme delle risorse disponibili trovano infatti posto azioni legate alla tenuta sociale e alla proposizione di nuovi strumenti per il rilancio delle aree della Regione maggiormente in difficoltà, con un intero asse d’interventi mirati al rilancio delle aree colpite dal sisma del 6 aprile 2009, ma, come sottolineato dalla Marinelli, le politiche di programmazione che hanno caratterizzato la logica e la finalità della spesa sino ad’ora sostenuta sarebbero state poco efficaci nell’impatto sulle
problematiche legate alle questioni di genere e di non discriminazione delle donne.
Più in particolare, secondo la consigliera mancano specifici interventi nei quali trovino spazio infrastrutture (anche immateriali) che supportino la lotta alla violenza sulle donne e contrastino i fenomeni di discriminazione.
Per questo motivo la Marinelli ha proposto al tavolo di rinvenire risorse su diversi assi d’intervento programmati, dove la capienza e la finalità consentono di sviluppare adeguati interventi in favore delle donne in difficoltà o peggio vittime di abusi. Non solo. La Consigliera auspica che le menzionate osservazioni possano divenire progetti concreti, inseriti nella programmazione 2014-2020. L’interesse non è quello di contrastare le Politiche Regionali, ma porre l’attenzione sull’importanza e sulla necessità di un agire concreto e coordinato: “il nostro territorio – sottolinea – ha bisogno di azioni tangibili e efficienti supportate da risorse adeguate”. Proprio ieri, inoltre, la Consigliera ha partecipato al Comitato di Sorveglianza del Fondo Sociale Europeo, dove ha fatto rilevare come i dati presentati in merito all’Obiettivo di sostenere e migliorare la condizione femminile e l’accesso al lavoro sulla rendicontazione fossero inadeguati.