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Pari Opportunità, per Marinelli ‘questione non più rinviabile nelle politiche del Fesr’

L’Aquila. Una questione non più rinviabile nelle politiche del Fesr. La pensa così Letizia Marinelli, consigliere di parità regionale e membro del Comitato di Sorveglianza che sovrintende alla gestione del POR FESR Abruzzo 2007-2013, strumento operativo per la realizzazione degli interventi strutturali finanziati con risorse comunitarie, utili a sostenere e sviluppare l’economia della nostra Regione.

Nell’insieme delle risorse disponibili trovano infatti posto azioni legate alla tenuta sociale e alla proposizione di nuovi strumenti per il rilancio delle aree della Regione maggiormente in difficoltà, con un intero asse d’interventi mirati al rilancio delle aree colpite dal sisma del 6 aprile 2009, ma, come sottolineato dalla Marinelli, le politiche di programmazione che hanno caratterizzato la logica e la finalità della spesa sino ad’ora sostenuta sarebbero state poco efficaci nell’impatto sulle

problematiche legate alle questioni di genere e di non discriminazione delle donne.

Più in particolare, secondo la consigliera mancano specifici interventi nei quali trovino spazio infrastrutture (anche immateriali) che supportino la lotta alla violenza sulle donne e contrastino i fenomeni di discriminazione.

Per questo motivo la Marinelli ha proposto al tavolo di rinvenire risorse su diversi assi d’intervento programmati, dove la capienza e la finalità consentono di sviluppare adeguati interventi in favore delle donne in difficoltà o peggio vittime di abusi. Non solo. La Consigliera auspica che le menzionate osservazioni possano divenire progetti concreti, inseriti nella programmazione 2014-2020. L’interesse non è quello di contrastare le Politiche Regionali, ma porre l’attenzione sull’importanza e sulla necessità di un agire concreto e coordinato: “il nostro territorio – sottolinea – ha bisogno di azioni tangibili e efficienti supportate da risorse adeguate”. Proprio ieri, inoltre, la Consigliera ha partecipato al Comitato di Sorveglianza del Fondo Sociale Europeo, dove ha fatto rilevare come i dati presentati in merito all’Obiettivo di sostenere e migliorare la condizione femminile e l’accesso al lavoro sulla rendicontazione fossero inadeguati.