“Abbiamo illustrato dati sinceramente allarmanti e che fanno riflettere – sottolinea il Presidente Di Giuseppantonio – dal 2008 al 2012 le Province hanno investito oltre 10 miliardi di euro in edilizia scolastica, a fronte di contributi governativi pari a zero, anzi con tagli continui su tutti i fronti. Ciononostante abbiamo continuato a destinare il 18% dei nostri bilanci alle scuole, non senza grandi sacrifici visti i fondi sempre più esigui e un elevato numero di servizi primari da gestire”.
In particolare, le Province abruzzesi di Chieti, Pescara e L’Aquila risultato tra gli Enti più colpiti per quanto riguarda l’incidenza del taglio ai trasferimenti 2013 da parte dello Stato, rispettivamente del 53,8%, del 54,2% e del 51,9%: a questo punto da Roma ci spieghino cosa pretendono dalle Province in questo contesto a dir poco preoccupante”.
A causa di continui ed insensati tagli, prosegue il presidente Di Giuseppantonio, “le Province sono state costrette a ridurre di oltre 200 milioni di euro gli investimenti per l’edilizia scolastica e a chiudere oltre mille palestre in orario extra scolastico, perché mancano fondi e personale da poter destinare”.
Comunque le Province non vogliono assistere passivamente alla vicenda e hanno già fatto delle proposte costruttive: “Riduzione del taglio alle Province di 400 milioni di euro per il 2013, l’esclusione dai vincoli del Patto di Stabilità interno per le spese relative all’edilizia scolastica, la previsione di un piano triennale straordinario di almeno un miliardo di euro per la messa in sicurezza e l’ammodernamento delle scuole. Si tratta di decisioni delicate – conclude il presidente Di Giuseppantonio- che riguardano il futuro dei nostri giovani, il Governo centrale ha il dovere di affrontarle ed è ora che riprenda a investire davvero sulle scuole. Poi non ci lamentiamo della fuga dei cervelli se non facciamo niente per fermarla”.