“Sono aumenti insopportabili che rischiano di produrre un vertiginoso calo dell’utenza e una conseguente riduzione degli investimenti nella sicurezza strutturale dell’autostrada”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, in merito all’aumento del pedaggio autostradale del 12,89% registrato dal primo gennaio sulle tratte A24 e A25.
Il presidente Luciano D’Alfonso ha inviato un atto di “significazione” ai vertici dell’Autorità nazionale di Regolazione dei trasporti e ai commissari europei per la concorrenza (Margrethe Vestager), per i trasporti (Violeta Bulc) e per la politica regionale (Corina Cretu). La lettera è stata poi inviata anche al Ministro dei Trasporti Graziano Del Rio e al presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni con l’obiettivo di aprire una istruttoria amministrativa e legislativa sul tema.
“Questi aumenti – ha proseguito D’Alfonso – rappresentano una anomalia che deve essere curata immediatamente. Gli incrementi non devono superare il 2%, superata questa soglia, anche da un punto di vista giuridico, si rischia la riduzione degli utenti e di conseguenza ci saranno meno introiti che metteranno a repentaglio la qualità e la quantità degli interventi manutentivi. E come se una edicola iniziasse a vendere i quotidiani a 20 euro – ha osservato il presidente Luciano D’Alfonso – questa scelta, inevitabilmente, produrrà la chiusura dell’edicola e l’azzeramento della lettura dei giornali. La soglia massima del 2%, a mio giudizio, doveva essere prevista già nel contratto del 2001 per le autostrade abruzzesi – incalza ancora D’Alfonso – e questa non scelta la considero superficiale da parte di chi ha redatto il bando di gara. In ragione della gravità e dell’impatto negativo che questo meccanismo genera – ha aggiunto – dobbiamo lavorare con urgenza per fare in modo che il pedaggio annuale necessario alla copertura delle spese di personale, di investimento e manutentive, trovi una rivisitazione contrattuale a garanzia degli utenti anche attraverso un intervento del corpus normativo europeo e nazionale”.
A tal proposito il presidente Luciano D’Alfonso ha previsto l’apertura di due dossier e un’azione distinta e differenziata con quella promossa dalla Regione Lazio al fine di raggiungere lo stesso l’obiettivo. “In questo procedimento – ha concluso il presidente – chiederò anche ai parlamentari di fare la loro parte”.