Consenso in picchiata per i sindaci abruzzesi: si salva solo Cialente. Chiodi sotto il 50 per cento

graficonegativoPescara. Si salva solo Cialente: la Governance Poll 212, classifica de Il Sole 24 ore sul gradimento di sindaci e governatori regionali, registra un aumento in graduatoria soltanto per il primo cittadino aquilano. Precipitano Brucchi, Di Primio e Albore Mascia: Chiodi sotto il 50%.

Se domani ci fossero le elezioni comunali, lei voterebbe a favore o contro l’attuale sindaco? È questa la domanda che gli statistici de Il Sole 24 ore hanno posto ai residenti di 101 capoluoghi di provincia per stilare la classifica di gradimento sui primi cittadini e, con relativo quesito, dei presidenti di Regione (escluse dal rilevamento Trentino, Valle D’Aosta, Lazio, Lombardia, Molise e Sicilia, regioni che non prevedono elezioni dirette per i governatori o dove questi siano di recente elezione, annullamento o dimissione).

Risultati scottanti, quelli pubblicati oggi dal più autorevole quotidiano economico nazionale, per molti amministratori che si trovano a fine mandato: una vera e propria strage per due terzi dei sindaci abruzzesi. Il teramano Maurizio Brucchi (48%) perde consensi sia rispetto al suo primo giorno da sindaco che alla classifica 2011: 83esimo posto con 9,1% in meno rispetto all’elezione e l’8% in meno sullo scorso anno, quando il 56% lo attestava al 29esimo posto. Ultimo posto in Abruzzo condiviso con il pescarese Pescara Luigi Albore Mascia che perde il 6,5% rispetto alla data dell’insediamento e scende al 48% dei consensi, mantenendo lo stesso risultato negativo del 2011. Meglio, relativamente, va al sindaco teatino Umberto Di Primio, che dal 22esimo posto arriva al 37esimo, mentre l’unico a progredire è Massimo Cialente. Il sindaco della ricostruzione aquilana guadagna l’1,5 sul 2011 e si piazza al 24esimo posto in Italia.

Per gli intervistati, infine, rischierebbe la sedia più importante della Regione anche il Governatore Gianni Chiodi, che scende al 45% dei consensi. Un calo del 3,8% rispetto all’inizio del mandato e del 1% secco rispetto al 2011: penultimo nella graduatoria nazionale.

PAOLUCCI (PD): IL CENTRODESTRA AFFONDA L’ABRUZZO

“L’Abruzzo non è mai stato così in basso, e gli amministratori locali di questa regione si portano tutto il peso delle loro responsabilità. Il fatto che Chiodi sia in fondo alla classifica del gradimento dei presidenti di Regione, penultimo in tutta Italia e in calo ulteriore nell’ultimo anno, dimostra come l’esperienza di questo Pdl sia diventata ormai ostile agli abruzzesi”: la sintesi di Silvio Paolucci tratteggia “la disfatta del Pdl abruzzese”, come la definisce lo stesso segretario regionale del Pd.  “Il fallimento del modello Chiodi”, prosegue, “si evidenzia in maniera netta con il crollo della popolarità di Brucchi, che perde addirittura 8 punti in 12 mesi. L’unico sindaco abruzzese che nel 2012 è cresciuto”, aggiunge Paolucci, “è il nostro Massimo Cialente: segno evidente che l’antipolitica non colpisce tutti indistintamente, che i cittadini comprendono le differenze e che premiano la buona amministrazione di chi, come Cialente, si trova in trincea”.

MASCIA: COLPA DI TASSE E ANTIPOLITICA. A tirare in ballo l’antipolitica è anche Luigi Albore Mascia: “E’ inutile nascondere che i tempi che viviamo sono difficili e il vento dell’antipolitica soffia forte”, afferma per rintuzzare dalla maglia nera assegnatagli ancora una volta dal Governance Poll. E il sindaco di Pescara tiene alta la testa appellandosi “a una posizione di assoluta stabilità rispetto al 2011. Un risultato importante”, commenta, “se consideriamo le mille difficoltà che oggi un pubblico amministratore si trova a fronteggiare, dalle nuove imposizioni fiscali piombate come una mannaia sulla cittadinanza, sino alle problematiche locali”. Non dello stesso avviso il capogruppo in consiglio comunale Fli Massimiliano Pignoli e il segretario cittadino Pd Stefano Casciano: “I numeri nudi e crudi non mentono e non possono essere interpretati ad personam”, dice il finiano, “evidenziano in maniera netta come la città di Pescara non voglia più questo sindaco: l’auspicio è quello di prenderne atto, rassegnando le dimissioni e lasciando di nuovo la parola ai cittadini”. Casciano, invece, contesta la replica adottata da Mascia: “Stabile rispetto allo scorso anno, ma pur sempre una bocciatura. Un risultato negativo, invariato a distanza di un anno, dimostra che i cittadini intervistati non percepiscono alcun segno di miglioramento del governo della città. Sono certo che il sindaco”, conclude il Democratico, “nonostante l’ennesima brutta figura di livello nazionale, non abbia alcuna intenzione di fare alcun passo in dietro, per questo mi auguro soltanto che il 2013 sia l’ultimo anno in cui la nostra citta’ debba assistere all’improvvisazione di una amministrazione ormai prossima allo sfratto”.

 

 

 


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