Il Pdl soprattutto in Abruzzo non riuscirà a far eleggere piu’ di tre deputati ed un senatore. Una sconfitta cocente se si pensa che alle politiche del 2008 dall’Abruzzo arrivarono a Roma undici parlamentari fra senatori e deputati. Al netto dei non ricandidati certi, Pastore e Castellani, e del transfuga Toto, gli uscenti sono già il doppio dei posti disponibili. Senza contare quelli che spingono per giocarsi la partita dopo anni tra enti locali e Consiglio regionale. Le “gomitate” per farsi spazio nei posti più alti della lista vede coinvolti tutti i volti noti della politica regionale: Gianni Chiodi, Tancredi, Gatti, Pagano e Castiglione, Verì, Di Dalmazio e molti altri. Silvio Berlusconi però non è contento delle “solite facce” manca la novità, un nome di un candidato “nuovo”, un personaggio fuori dalla nomenclatura partitica che sia garanzia di rinnovamento. E’ a caccia di persone capaci, soprattutto, di sesso maschile. Se poi il candidato outsider fosse giovane ancor meglio. Voci di corridoio lasciano intuire che in Abruzzo a quanto pare la novità c’è e si chiama Antonio De Vincentiis, presidente del movimento Ricambio Generazionale, omonimo della nota trasmissione televisiva che il giovane edita e conduce con successo visti i numeri dell’audience. De Vincentiis sembra aver coinvolto nella sua scommessa politica, un numero importante di giovani abruzzesi provenienti dal mondo dell’impresa, delle libere professioni, del lavoro in genere e dalle università che convintamente ne sostengono l’attività. Classe 1982, dichiaratamente di centrodestra, ex consigliere nazionale di Forza Italia, un disobbediente che non le manda certo a dire alla sua area politica di riferimento. Poco incline a riti e liturgie partitiche, lontano dai curricula della vecchia nomenclatura si è reso disponibile a dare una mano alla ricostruzione di un centrodestra che vive un momento di evidente disagio.