“Alla Regione Abruzzo non sono bastati i problemi che saranno causati ai cittadini e ai residenti della provincia de L’Aquila, ” si legge in una nota a forma di Umberto Trasatti e Domenico Fontana, ” dalla riorganizzazione del trasporto pubblico su gomma, ovvero dalla riesumazione della Sangritana Spa e dai taglio dei contributi alle corse attualmente gestite da Tua (la nuova azienda di trasporto regionale) verso Roma. Così, nonostante le affermazioni pubbliche e le rassicurazioni della giunta regionale, un altro duro colpo è stato inferto ai servizi di trasporto pubblico che interessano la provincia dell’Aquila.
Altri problemi questa volta arriveranno dal trasporto su ferro, esercitato per effetto del contratto di servizio firmato tra Regione Abruzzo e Trenitalia. In particolare le soppressioni totali previste dal nuovo orario delle corse che entrano in vigore oggi, riguardano soltanto la provincia dell’Aquila, treni che i pendolari e i cittadini vedranno scomparire per permettere a Trenitalia di rientrare nei 4,1 milioni di chilometri previsti in Abruzzo dal contratto di servizio firmato dalla Regione.
Naturalmente a pagare sarà soltanto la provincia aquilana, dove si tagliano completamente quattro corse giornaliere (quella tra Sulmona e Avezzano delle 6.55, tra Avezzano e Sulmona delle 21.39, tra Sora e Avezzano delle 19.07 e tra Avezzano e Sora delle 17.26) e altrettante corse nel giorno di sabato (da Sulmona all’Aquila in partenza alle 11.25 e alle 18.40, e dall’Aquila a Sulmona delle ore 12.46 e 20.10).
Non solo: in provincia dell’Aquila verranno ridotti anche i servizi festivi, in particolare verranno soppresse due corse festive dall’Aquila a Sulmona (in partenza alle 10,40 e alle 21,02) e altrettante da Sulmona al capoluogo (delle 9,30 e 15,30).
Tutto ciò mentre un trattamento ben diverso viene riservato ad altre zone dell’Abruzzo già servite in maniera più adeguata, ovviamente quelle della costa, dove due nuovi treni sono istituiti nella tratta Pescara-Francavilla.
Un atteggiamento, quello che ripetutamente colpisce la provincia dell’Aquila e tutte le aree interne dell’Abruzzo (nonostante gli annunci continui di interventi e progetti volti a contrastare lo spopolamento) del quale la Cgil aquilana chiederà conto alla giunta regionale e alla società ferroviaria, coinvolgendo utenti e residenti di territori già troppo penalizzati dalle scelte della politica regionale.