Nello specifico, il numero dei consiglieri viene ridotto da 45 a 31 (29 eletti, il candidato presidente della Giunta e il candidato presidente sconfitto che otterrà il maggior numero di voti), mentre quello degli assessori passa da 10 a 6.
Soddisfatto il presidente del Consiglio, Nazario Pagano, il quale ringrazia sia la maggioranza che l’opposizione, che “hanno collaborato insieme per raggiungere questo traguardo”.
“Un percorso” aggiunge “iniziato dall’inizio della legislatura, che ha portato già nel 2010, al taglio delle indennità e dei fondi ai Gruppi, oltre all’introduzione di sanzioni pecuniarie per i Consiglieri che non partecipano alle sedute del Consiglio e delle Commissioni”.
Entro il prossimo 23 dicembre, inoltre, arriveranno in Aula anche altri provvedimenti, che contribuiranno ulteriormente a ridurre i costi della politica, con tagli al trattamento economico dei Consiglieri, alle auto di rappresentanza, al personale dei Gruppi politici e al numero dei Dirigenti, che in Consiglio scenderanno del 30 per cento.
“Queste azioni” ha detto ancora Pagano “ci hanno permesso di ridurre le spese del Consiglio regionale dagli oltre 33 milioni di euro del 2009 ai 29 del 2012. Cifre che scenderanno ancora, fino a toccare nel 2014 i 25 milioni. Risultati che hanno portato l’Abruzzo a diventare un modello di riferimento per le altre Regioni italiane”.
Di tutt’altro tenore il commento del capogruppo del Pd, Camillo D’Alessandro, il quale punta il dito contro i consiglieri di maggioranza. “Oggi, abbiamo assistito all’ennesimo fallimento della maggioranza di centrodestra. L’opposizione, con grande senso di responsabilità, a differenza della maggioranza che non era presente in Aula, ha garantito il numero legale, consentendo difatti l’approvazione della norma di modifica dello Statuto che prevede la riduzione del numero dei Consiglieri e Assessori regionali. Suggerisco al presidente Pagano di chiedere scusa, a nome della maggioranza e del suo partito, per la grave assenza in Aula. La mancata approvazione della legge, infatti, avrebbe comportato per le casse della Regione Abruzzo pesanti sanzioni, fino allo scioglimento del Consiglio regionale. Sono tanti i casi in cui, in questa legislatura, la maggioranza di centrodestra non è stata capace di garantire il numero legale per approvare provvedimenti importanti. Il presidente Chiodi si vergogni invece di partecipare a programmi televisivi, come “Porta a Porta”, dove cerca di rappresentare un Abruzzo virtuoso che non appartiene né a lui né alla sua maggioranza. Lui e la sua maggioranza infatti non c’entrano nulla con questo risanamento. A dimostrazione del fatto che la legislatura è finita e la maggioranza si è sciolta come neve al sole”.