Alla base di questo rischio, secondo i due sindacalisti, vi sarebbero i tagli imposti dal 2004 al 2011, ma anche la spending review e la mobilità passiva. “Paghiamo tanti soldi” ha sottolineato Incorvati “per far curare gli abruzzesi in altre regioni come le Marche, l’Emilia Romagna e il Molise, mentre le persone non vengono più a curarsi in Abruzzo”. Questa situazione andrebbe a compromettere seriamente il livello occupazionale. “Con la spending reiew” aggiungono “ci saranno ulteriori tagli pari a 13 milioni di euro. Circa 260 lavoratori rischiano di trovarsi senza lavoro e se non si interviene immediatamente il numero è destinato a crescere”.
L’appello, dunque, è rivolto al presidente della Regione Gianni Chiodi, affinchè venga aperto un tavolo di trattative per discutere e trovare una soluzione.