Una scelta che, secondo Confesercenti, dovrebbe spingere a modificare l’impostazione delle vendite di fine stagione. “La data nazionale è una nostra battaglia – spiega in merito Gianni Taucci, direttore di Confesercenti Pescara – perché evita le fughe verso le città che partono in anticipo. Mantenere tuttavia una data così vicina alle feste vuol dire rischiare che i consumatori aspettino i saldi per fare gli acquisti più importanti, riducendo ulteriormente gli incassi dei commercianti che non sono stati mai così bassi e i saldi rappresentano più del passato una voce decisiva dei bilanci aziendali. Le previsioni sui consumi non sono positive ed è per questo che abbiamo chiesto che ci si impegni, a partire dalle prossime decisioni, a far slittare la data almeno alla fine del mese”.
Pare che sia l’abbigliamento uno dei settori che sta soffrendo di più in questa contrazione complessiva delle vendite. A partire da gennaio 2012 e fino ad ottobre infatti in Abruzzo il settore ha visto una contrazione delle vendite del 3% rispetto al già magro 2011 e l’impennata del carico fiscale su imprese e cittadini non consentirà una ripresa della domanda interna fin dalle feste natalizie. “I saldi sono determinanti per i commercianti – prosegue Taucci – e vanno gestiti con estrema razionalità e pianificazione perché siano una buona opportunità per i consumatori e una occasione per le imprese di recuperare parte degli incassi”.