“Non avendo mai partecipato a nessuno dei quattro incontri al Ministero dello Sviluppo Economico – affermano i segretari provinciali di FEMCA CISL, FILCTEM CGIL, UILTA UIL – siamo portati a pensare che oltre al Fondo Panasiatico e a Sixty Spa, anche alla Regione Abruzzo non interessi tutelare il Made in Italy, le centinaia di professionalità esistenti e il continuo impoverimento del tessuto industriale della Val Pescara. Le organizzazioni sindacali, i lavoratori e le loro famiglie, non si rassegneranno mai a tale situazione e la mobilitazione continuerà.