“Come accade ormai da 40 mesi, gli atti amministrativi prodotti da questo Governo regionale contengono solo annunci e bugie di D’Alfonso & Paolucci.
Adesso è la volta del tanto auspicato Dea di secondo livello, definito con DGR n. 271/2017, integrando le funzioni tra i Presidi Ospedalieri di Chieti e Pescara, proposto al Tavolo di Monitoraggio (composto dai ministeri della Salute e quello dell’Economia) e dato per certo ed approvato”. E’ quanto dichiara il Consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo che aggiunge: “Arriva una doccia fredda a ventiquattro ore di distanza dalla presa di posizione del ‘Comitato di Salvaguardia dell’Ospedale di Pescara’, che chiede la nomina di un Commissario per l’applicazione del DCA 79/2016, quindi la realizzazione del Dea secondo livello presso il Santo Spirito, con l’assessore che, sempre con la sua arroganza e prosopopea, rigettava la richiesta e dava per garantito quanto approvato dal Governo regionale, peraltro dimenticando che ben due assessori regionali (Sclocco e Di Matteo) avevano sottoscritto il documento del Comitato prendendo le distanze clamorosamente pure avendolo approvato”.
“Oggi – spiega Febbo – spunta una lettera “secretata” a firma del Direttore Generale della Programmazione Sanitaria Andrea Urbani (insomma uno che siede autorevolmente nel Tavolo di monitoraggio) che sbugiarda clamorosamente e su tutti i fronti l’operato dell’assessore Paolucci e denuncia inadempienze e ritardi nella declaratoria di Dea di secondo livello. Nella lettera, si precisano tempi e specifici atti da assumere per arrivare alla conferma di quanto proposto dalla Giunta in difformità di quanto previsto dal Decreto 70 (cosiddetto Lorenzin). Ma nulla è stato fatto e i tempi sono totalmente disattesi. Infatti, nella lettera si accusa chiaramente l’assessorato che “il Piano risulta carente di analisi e indicazioni operative necessarie ad attivare una reale integrazione funzionale tra i due presidi”. Arrivando ad esprimere “parere non favorevole sulla DGR 271/2017”. “Questo parere negativo – aggiunge Febbo – dovuto esclusivamente a inerzia se non incapacità amministrativa di produrre atti e documenti da parte dell’Assessorato, è di una gravità assoluta perché mette in discussione l’intera offerta sanitaria non solo dell’area metropolitana (600/700.000 abitanti) ma dell’intera Regione.
Il Dea di secondo livello si può avere solo ed esclusivamente con una integrazione funzionale dei due Ospedali di Chieti e Pescara, perché presi singolarmente nessuno dei due ha tutti i requisiti previsti e specificatamente individuati per avere il riconoscimento. Oggi è chiaro e lampante che bisogna riportare in equilibrio il sistema con una diversa ripartizione funzioni HUB e compensazioni di efficienza produttiva. L’auspicio è che finalmente l’assessore Paolucci prenda atto della necessità di un confronto serio e costruttivo con tutte le componenti sanitarie, riconoscendo il ruolo di alta specializzazione all’Università, senza mortificare ed escludere nessuno. Il segnale dal Ministero della Sanità, con la lettera a firma del Direttore Generale, è un segnale forte e chiaro”. “Pertanto – conclude Febbo – bisogna smetterla con gli annunci e la propaganda elettorale e bisogna passare ai fatti concreti ed operativi. Il tempo messo a disposizione sta per scadere, per quanto ci riguarda come minoranza, forte e determinata ma costruttiva e propositiva nell’interesse degli Abruzzesi, continueremo a fornire il nostro sostegno per creare e costruire un’offerta sanitaria di alto livello nell’equilibrio territoriale”