La Giunta regionale oggi ha approvato il Documento di Economia e Finanza Regionale (D.E.F.R.) 2018-2020, ai sensi del D. Lgs. 118/2011.
Si tratta del principale atto di programmazione regionale che, così come nelle intenzioni del legislatore nazionale, si inserisce all’interno di un sistema di programmazione unitaria che vede nel Documento di Economia e Finanza del governo nazionale il punto di partenza, ma che poi riporta ad unità i vari strumenti di programmazione settoriale che l’ente è tenuto a predisporre.
Il D.E.F.R. 2018–2020 persegue l’intento di rendere la Regione una funzione a favore delle persone, delle imprese e dei territori, nell’ambito delle direttrici già definite nel precedente documento 2017–2019.
Esso si inserisce in un contesto diverso rispetto al recente passato, con una ripresa ormai consolidata in Italia e in Abruzzo, con il Pil nazionale che nel 2017 crescerà dell’1,5% come riportato nella Nota di Aggiornamento del DEF nazionale, mentre il livello degli occupati in Abruzzo si attesta a 30 giugno 2017 a quota 485mila, 26mila in più rispetto al giugno 2014, data di inizio dell’attuale legislatura. L’Abruzzo è uscito dal commissariamento della sanità, e sono stati conseguiti risultati molto positivi in termini di adempienza sui Livelli essenziali di assistenza (L.E.A.).
“Permane una situazione di difficoltà del bilancio regionale”, sottolinea l’assessore Silvio Paolucci, ” con un disavanzo rilevante che per la prima volta dopo anni di gestione disattenta viene accertato e portato in luce, attraverso un lavoro poderoso iniziato dall’attuale Giunta, che ha visto impegnate tutte le strutture regionali, base di una nuova cultura della responsabilità finanziaria che va insediata stabilmente nell’amministrazione”.
Ammontano a 2,9 miliardi le risorse derivante da strumenti di programmazione europea e nazionale che la Regione metterà a disposizione del territorio nel triennio, mentre ammonta a 737.919.595,33 euro il disavanzo accertato dell’ente. La Regione ha inoltre ottenuto un risultato gigantesco: l’inserimento nella Legge di stabilità della “norma Abruzzo”, che consente di certificare il debito e spalmarlo in 20 anni, anziché nei 10 precedentemente previsti, liberando 25 milioni di euro di spesa annua, che potranno andare a vantaggio di imprese e famiglie, soprattutto delle fasce più deboli, con l’impegno ad incrementare del 2% annuo gli investimenti a partire dal 2018. E’ evidente che si tratta di un fatto epocale, mai accaduto prima nella storia d’Abruzzo, che ci permette di aumentare considerevolmente gli impegni di spesa.
“Si confermano gli strumenti di programmazione e di sviluppo, a partire dai pilastri del Masterplan per l’Abruzzo e del Patto per lo sviluppo, cui si affiancheranno un Piano straordinario di politiche attive del lavoro in Abruzzo in chiave anti-crisi, che potrà contare su risorse per 32 milioni di euro, aggiuntive rispetto a quelle del POR FSE Abruzzo, in quanto derivanti dal comma 6 bis del Decreto legislativo 148/2015, e l’eccezionale opportunità della Zona Economica Speciale introdotta dal Decreto per il Mezzogiorno. Si indicano le priorità per i prossimi tre anni, a partire dalla messa in sicurezza delle scuole su tutto il territorio regionale”.