In Abruzzo, la Banca dell’Adriatico è presente con 91 filiali ed è il secondo istituto di credito regionale in termini dimensionali. Alla base dello sciopero, i tagli indiscriminati sul costo del lavoro, pari a 250 milioni di Euro, che l’azienda vuole attuare anche a seguito delle ultime modifiche del “Decreto Fornero” che non garantisce la copertura reddituale di 561 esodati e di circa 1.800 esodanti già previsti per l’anno in corso; evitare la chiusura di mille filiali in tutta Italia, nel territorio abruzzese, con gravi ricadute sulla clientela; il mantenimento dei diritti conquistati, con accordi integrativi di Gruppo, senza i quali si avranno gravi ricadute sulle lavoratrici ed i lavoratori su garanzie occupazionali, contratti di solidarietà, sospensione di attività lavorative, mobilità, qualità professionale e mancati accoglimenti di part time.
“In sostanza” si legge ancora nella nota “contro un inaccettabile pacchetto di tagli alle tutele e ai salari, in un contesto già molto grave dell’economia del paese, che colpisce le lavoratrici ed i lavoratori”.
Le Organizzazioni sindacali hanno rigettato la posizione aziendale ed hanno proclamato una giornata di sciopero di tutto il Gruppo per lunedì 2 luglio, con l’intento di “convincere l’azienda a rivedere le proprie posizioni e a ripristinare un clima di dialogo costruttivo”.