Neve Abruzzo, Regione latitante sui rimborsi

NEVE17Perché i Comuni abruzzesi che hanno fatto fronte con fondi propri alla emergenza durante e subito dopo le nevicate del febbraio 2012, non sono stati ancora rimborsati, pur avendo regolarmente rendicontato la spesa, secondo disposizione regionale. È quanto ha chiesto il consigliere regionale del Pd, Giovanni D’Amico, che ha presentato oggi, nel question time, un’interrogazione a risposta immediata al presidente Chiodi e all’assessore Giuliante.

“La Giunta regionale e l’assessore Giuliante sono latitanti su questo argomento” dichiara D’Amico. “Ancora non è dato sapere modalità e certezza dei tempi e come l’assessore regionale ed il Governo nazionale intendono compensare le Amministrazioni locali, pressate da richieste di pagamento da parte dei fornitori di servizi ed attrezzature, e che vedono aggravata la condizione economica e finanziaria dei propri bilanci. Il Consiglio regionale, all’unanimità ha approvato una risoluzione il 14 febbraio scorso, subito dopo quei drammatici giorni, che impegnava il presidente della Giunta e l’assessore alla protezione civile affinché immediatamente si rapportassero con il Governo assicurandosi che tutte le spese effettivamente sostenute dagli Enti locali per l’emergenza neve venissero riconosciute e ristorate dallo Stato, richiedere l’esclusione dal Patto di stabilità per le spese sostenute dai Comuni per l’emergenza neve e il ripristino delle infrastrutture, chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Interni, ai Presidenti di Camera e Senato ed ai Parlamentari abruzzesi, un’apposita norma che escludesse per tale calamità, in Abruzzo e nel resto d’Italia, l’applicazione della disposizione legislativa contenuta nell’art. 5 quater della Legge 26 febbraio n.10/2011, assicurando le risorse finanziarie dello Stato per il ristoro dei danni ed il ripristino delle infrastrutture danneggiate. E’ stato fatto? Né il Consiglio regionale, né gli Enti locali hanno avuto riscontro. Aspettiamo le risposte nella seduta del 5 giugno”.

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