Un incontro urgente con le Regioni e le associazioni di categoria che affronti l’emergenza legata alle concessioni demaniali a fini turistici è la richiesta formulata dalle Regioni al Governo nazionale.
“Sulla delicata vicenda delle concessioni demaniali” ha spiegato il coordinatore nazionale degli assessori al turismo Mauro Di Dalmazio “non è più tempo di indugiare. Ci troviamo di fronte alla necessità, e questo lo deve fare in prima battuta il Governo, di chiarire definitivamente, in via pregiudiziale, se vi sia la possibilità di ottenere, da parte della Comunità europea, una deroga all’applicazione della ‘direttiva Bolkestein’ sui servizi nei confronti del settore del demanio a fini turistici. Nel caso, non auspicato, di una risposta negativa da parte della Ue, bisogna predisporre in tempi rapidi una norma nazionale in grado di tutelare l’enorme patrimonio costituito dalle nostre imprese balneari”.
Per il coordinatore nazionale, “ci troviamo di fronte ad un punto importante di svolta, perché i tempi stanno stringendo ed è quanto mai necessario che si arrivi quanto prima ad una definitiva chiarificazione in modo da fornire risposte alle migliaia di nostre imprese che da anni vivono una situazione di grave difficoltà per le incertezze normative legate al settore. Per questo motivo, nel caso in cui il Governo non dovesse avviare confronto con Ue, le Regioni sono pronte a portare avanti una interlocuzione diretta con gli organismi della Commissione europea”.
Il commento di Fiba-Confesercenti. “Siamo pieni di documenti di condivisione delle nostre battaglie e di difesa delle nostre ragioni, ma il tempo degli ordini del giorno e delle mozioni è scaduto: è necessario fare un salto di qualità, azionare un pressing istituzionale ad ogni livello, attivare una vera e propria offensiva sull’Unione Europea affinché non venga disperso il patrimonio di 800 piccole e medie imprese abruzzesi e di 30mila aziende familiari italiane”. Lo afferma Antonio La Torre, presidente regionale di Fiba-Confesercenti, l’associazione dei balneari abruzzesi, intervenendo a Vasto all’assemblea promossa dal Comune con gli operatori balneari, ed alla quale partecipano anche i vertici di Anci Abruzzo. “La gravissima incertezza in cui sono state gettate le 800 imprese balneari abruzzesi ha già prodotto il blocco sostanziale degli investimenti” sottolinea La Torre “da parte di uno dei pochissimi settori che avrebbe ancora avuto la forza di farli. L’Abruzzo non può assolutamente permettersi più il lusso della pur importante solidarietà istituzionale senza però alcun fatto concreto: è il momento, non più rinviabile, di legiferare. Le imprese balneari devono uscire dalla Direttiva Bolkestein: ci sono gli strumenti istituzionali per farlo anche in tempi rapidi: li si usi subito, senza più tentennare”.