La speranza è che le cose migliorino – ha detto in una nota il consigliere Idv in Provincia a Chieti, Palemrino Fagnilli – fino alla data odierna, molte zone della nostra Regione non ricevono in modo adeguato il segnale sia della TV pubblica che delle emittenti private. A provarlo è che in molte case il TGR Abruzzo non si riceve. Alcune famiglie pur stando in Abruzzo vedono e seguono l’informazione giornalistica regionale delle Marche, altri quella del Molise, forse in sintonia con le proposte di macroregioni (sic!), altre ancora, dovendo ricorrere all’antenna parabolica, seguono con interesse le vicende della Lombardia, del Piemonte e della Campania, -forse in sintonia con la ricorrenza dei festeggiamenti per l’unità italiana (sic!). Certo è che, la RAITV, ovviamente, all’inizio di tutti gli anni, gennaio e febbraio, ci ricorda di pagare il canone, e puntualmente le famiglie di quei territori lo fanno. Più volte si è provato ad attivarsi con antenne migliori, segnalazioni a RAI WAI e
petizioni, ma nulla è servito. Di più la mappa che ha fornito il CORECOM ABRUZZO (Comitato Regionale per le Comunicazioni) sulle tappe che il suo ufficio mobile toccherà in giro per l’Abruzzo, 67 Comuni su 305, rispecchia la mappa delle disfunzioni già esistenti e non una particolare attenzione alla zone critiche, in cui il segnale è pessimo o inesistente. Ad esempio, ma solo ad esempio parziale, si citano i Comuni delle zone interne del medio-sangro. Quini ci è nota la situazione attuale abruzzese, si conosce la situazione critica delle Regioni italiane in cui il passaggio è già avvenuto. L’augurio, ma non solo l’augurio, è che, compatibilmente con le disfunzioni che normalmente possono accadere all’inizio di una nuova fase, i problemi di ricezione che affliggono alcune zone “dell’Abruzzo dimenticato”, dal segnale TV, ma non dal canone TV, siano superati una volta per tutte dall’avvento della nuova tecnologia del digitale terrestre, altrimenti, e non si tratta di minacciare, ma di una comunicazione, con largo anticipo, di disobbedienza civile nel non pagare il canone TV 2013. Questo è quanto si comunica con un odg in Provincia di Chieti, a RAI WAI dell’Abruzzo, a Filippo Lucci, presidente CORECOM, e Gianni Chiodi. Ovvio che la richiesta di una buona ricezione del segnale non è limitato solo a quello RAI, ma anche alle TV private, considerato che l’Assessorato all’Ambiente della Regione Abruzzo ha stanziato un milione di euro per il passaggio dal sistema analogico a quello digitale. Pagare per non vedere la TV-cattiva maestra – ha concluso Fagnilli – di popperiana memoria, è grave, come anche non sentire l’enorme responsabilità che, tutte le Tv e gli organi di unformazione, non solo la RAI, hanno verso tutti noi, ad aprirci una finestra sulla Storia, aiutarci a crescere, darci una spintarella per salire ai piani alti della pubblica opinione di un paese e una regione moderna”.