Sanità, la Carta dei Servizi arriva nelle case delle famiglie abruzzesi

mediciNasce in Abruzzo la prima carta dei servizi sanitari regionali e sarà distribuita a tutte le famiglie che potranno così consultare numeri, liste d’attesa, indirizzi dei presidi sanitari. Si tratta di un opuscolo di 120 pagine maneggevole, pratico e non ingombrante e presenta un sommario fondamentale per districarsi e interrogare l’intera gamma dell’offerta sanitaria regionale, Asl per Asl.

Il punto di vista della consultazione della carta è quello del cittadino che si pone domande su cosa fare, dove andare, chi chiamare nei momenti concitati della necessità. Il sommario, dunque, è diviso in sezioni, ciascuna delle quali legate alle maggiori problematicità che riguardano la vita sanitaria di donne, bambini e anziani e perfino degli stranieri, sempre più numerosi nelle nostre comunità. Non mancano i numeri di telefoni, nomi, indirizzi e localizzazioni geografiche dei vari presidi, informazioni sui ticket ed esenzioni, sui servizi di emergenza-urgenza e notizie sugli adempimenti sanitari delle imprese. Nella carta trovano posto anche le prestazioni offerte dalle strutture accreditate.

“La carta dei servizi” ha spiegato Chiodi “rende in modo plastico l’esistenza di un’offerta sanitaria regionale, fotografata nella sua interezza, fuori dalle logiche localistiche e territoriali delle singole Asl o, peggio, dei singoli presidi. Una logica che anche oggi combattiamo, con questa iniziativa, offrendo un’informazione unitaria e coordinata, frutto dello sforzo di ciascuna agenzia asl, di cui si avvantaggeranno proprio i cittadini abruzzesi. Attraverso la puntuale circolazione delle informazioni passa anche la possibilità di contrastare la mobilità verso altre regioni, così come anche le liste di attesa: conoscendo l’esistenza di servizi sanitari disponibili vicino a noi si potrà decidere di provare a dar fiducia ai nostri ospedali, ai nostri operatori sanitari. Insomma, abbiamo voluto questa carta, anche sopportandone i costi economici, credendo che questo opuscolo faciliterà la vita di tutti gli abruzzesi”.

Il presidente ha anche richiamato i cittadini al rispetto dei doveri. Come quello di “avvertire il reparto quando ci si trova nella condizione di non fare più una visita già programmata, perchè una tale dimenticanza comporta costi per il sistema pubblico che altri cittadini pagheranno e perchè si sottrae la possibilità di ridurre le liste di attesa”.

 

Il commento del consigliere regionale del Pd, Marinella Sclocco. “Non è che inviando un vademecum della sanità in Abruzzo, che il cittadino si sente più al sicuro. Una sorta di guida agli ospedali abruzzesi può rappresentare uno strumento di comunicazione e di informazione anche importante, ma ad esso deve seguire la concretezza delle azioni. La dignità del malato va tutelata ad ogni costo e quello che si legge nei quotidiani oggi su quanto sta avvenendo a Pescara non restituisce certo una immagine tutela del diritto alla salute, di dignità, di rispetto per l’individuo, che dovrebbe , soprattutto quando si parla di salute, essere messo sempre al centro di ogni scelta politico-amministrativa. Il processo di riconversione degli ospedali è bloccato, fallito. Non si può pensare di interrompere i servizi e chiudere i reparti negli ospedali di Penne e Popoli e non dare alcuna risposta (se non quella privata?) nell’unico ospedale della Provincia. È immorale ascoltare pazienti ed operatori che sentono di essere trattati in maniera disumana. Tutti abbiamo una dignità e ancor più va accolta e tutelata quando la preoccupazione per una malattia sovrasta il cittadino e la sua famiglia.

Per questo il gruppo Pd incontrerà a fine mese il personale ed i pazienti dell’Ospedale Santo Spirito. Occorre accelerare i processi ed essere seri, severi, perché con la vita non si può giocare.

Il cittadino ha bisogno di risposte concrete alla domanda di salute. I territori vanno dotati di luoghi e strumenti adatti alle emergenze, alla certezza di cure. Davvero si pensa di risolvere l’esodo dei pazienti fuori regione con un vademecum? Se poi nei nostri ospedali si rischia di essere curati in corridoi di reparti su barelle senza rispetto alcuno per la propria dignità di uomo e malato!”

 

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