I soggetti attuatori per la realizzazione delle Sae sono le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, come indicato dell’ordinanza n. 394 del 19 settembre.
L’Accordo, che prevede contratti con fornitori da attivare solo al verificarsi di situazioni di emergenza, scaturisce nella convinzione che prevenzione significa preparare “in tempo di pace” ciò che servirà ad affrontare le emergenze future.
Nello specifico, grazie all’accordo quadro per le soluzioni abitative in emergenza, si rende più rapida e trasparente la risposta alle esigenze di approvvigionamento che sorgono quando si verificano calamità.
Le Regioni, d’intesa con i Comuni, hanno il compito di individuare le aree disponibili e idonee e verificare le esigenze e i fabbisogni dei cittadini per consentire loro di rimanere sui territori colpiti fino al completamento della ricostruzione.
Ieri sera, negli uffici del Dipartimento di Protezione Civile, a Roma, si è tenuta una riunione operativa convocata da Fabrizio Curcio, alla quale ha partecipato il presidente della Regione Luciano D’Alfonso; scopo, quello di individuare le forniture di Sae sulla base delle richieste formulate dai sindaci dei 13 comuni abruzzesi ricadenti nel cratere sismico.
Le Regioni, d’intesa con i Comuni, hanno anche il compito di individuare le aree disponibili e idonee e verificare le esigenze e i fabbisogni dei cittadini per consentire loro di rimanere sui territori colpiti fino al completamento della ricostruzione.
Nella riunione di ieri, sia Curcio che D’Alfonso hanno ritenuto necessario intensificare la sensibilizzazione sui comuni perché provvedano al più presto completare le procedure di esproprio per le aree dove dovranno sorgere i villaggi Sae.
D’Alfonso ha detto che occorre fare presto perché il mese di maggio rappresenta la linea di demarcazione tra la possibilità di avere le “casette” realizzate entro il mese di settembre, oppure mancare l’appuntamento prima dell’inizio della stagione invernale.