“Il Piano consente l’abbattimento della specie per l’intero anno, anche negli Istituti di tutela e nei periodi di caccia chiusa. Si tratta di uno strumento concepito espressamente per il controllo delle popolazioni di cinghiale ed il contenimento degli impatti che la specie provoca all’agroecosistema”.
Il 9 febbraio, inoltre, con determina DPD 023/14 del 09/02/2017, il Dipartimento dello Sviluppo rurale ha autorizzato la caccia di selezione al cinghiale in Abruzzo fino al mese di giugno 2017, a seguito del parere favorevole espresso dall’ISPRA sui Piani di abbattimento predisposti dagli ATC.
“Questo tipo di caccia – ha osservato Pepe – introdotto nella nostra regione a titolo sperimentale lo scorso anno e quest’anno attiva a pieno regime, già a partire dal mese di febbraio, prevede l’abbattimento di un certo numero di capi ad opera di cacciatori opportunamente abilitati attraverso dei corsi di formazione”.
“Abbiamo avviato anche il lavoro di approvazione del Piano faunistico regionale – ha ricordato Pepe – revisionando il vecchio strumento ormai obsoleto, che è il principale strumento di pianificazione territoriale in mano alle istituzioni e che definisce la strategia di gestione faunistico-venatoria.
Uno dei temi che impegnerà il tavolo di redazione del Piano e che guiderà le sue scelte, in particolare relativamente alla destinazione differenziata dei singoli territori, riguarderà proprio la gestione del cinghiale”.
“Abbiamo attivato, in buona sostanza, tutti gli strumenti necessari per affrontare con programmazione e rispetto delle norme una problematica che prevede un “nuovo metodo di lavoro” basato su un’opera di sottile concertazione tra le diverse esigenze contemperate, mantenendo al primo posto priorità indifferibili quali la sicurezza dei cittadini e la tutela del reddito degli agricoltori”.
“Inoltre – ha proseguito l’assessore – nei giorni scorsi, la Terza Commissione ha dato il via libera al nuovo regolamento sul prelievo venatorio degli ungulati: le modifiche apportare nascono dall’esigenza di dare una risposta concreta alla ben conosciuta situazione emergenziale venutasi a creare con l’espansione delle popolazioni di cinghiale nelle aree ecologicamente “non vocate”, costituite da zone antropizzate, rete viaria e produzioni agricole di maggior pregio, in cui si è acuito, negli ultimi anni, il fenomeno dei danni e degli incidenti stradali”.
“Viene data priorità al raggiungimento dell’obiettivo di eradicazione del cinghiale in questi territori, ad altissimo impatto sulle attività umane, rafforzando sia gli strumenti di pianificazione, sia i metodi di abbattimento. Si permette, ad esempio, a tutti i cacciatori iscritti all’ATC di potervi esercitare la caccia con tutte le tecniche consentite.
La modifica era necessaria visto che nel testo precedente la caccia era vietata alle squadre in braccata e, paradossalmente, autorizzata ai cacciatori in forma singola.
Il calendario venatorio 2016/17, ancora in vigore – conclude l’assessore – prevede la programmazione della caccia di selezione per tutto il periodo di caccia chiusa fino a giugno, con un prolungamento del periodo cacciabile alla specie che non ha mai avuto eguali nella nostra regione e che può contribuire efficacemente a contenere il danno che la specie provoca alle colture agricole in questi specifici mesi”.