“La proposta del cementificatore teramano – scrive Acerbo – è stata parzialmente migliorata rispetto alla versione originale e alla proposta del Comune di Roseto reincludendo nel perimetro alcune aree oggi in edificate. Troppo poco comunque per superare la nostra netta opposizione a un’operazione che appare volta a favorire interessi privati di costruttori e proprietari di aree e ad aprire la strada a nuova edificazione. Preannunciamo quindi di nuovo barricate ostruzionistiche al prossimo consiglio regionale. Proprio in questi giorni la ricca Svizzera ha approvato un referendum che blocca il consumo di suolo. In Abruzzo invece il partito trasversale del cemento cerca di ridurre parchi e riserve”.