La ripresa dell’Abruzzo punta sull’export

exportNon è certo ai livelli della Lombardia ma anche l’Abruzzo nel 2011 ha contribuito in maniera sostanziale a segnare positivamente l’andamento delle esportazioni, grazie ai prodotti di recupero rifiuti, attrezzature meccaniche e prodotti legati all’estrazione mineraria.

Dall’analisi dei dati Istat sull’export regionale del IV trimestre, infatti, nonostante sia stata registrata una leggera flessione per la ripartizione meridionale negli ultimi quattro mesi dello scorso anno, nel complesso il 2011 ha segnato una crescita nazionale che si attesta all’11,4% rispetto all’anno precedente.

Con un incremento del 14,7%, l’Abruzzo si conferma la terza regione, dopo la Puglia e la Sicilia (rispettivamente +17,9% e +15,5%) ad aver visto crescere da gennaio a dicembre il valore percentuale delle vendite all’estero. In particolare sono state le esportazioni verso i paesi comunitari a tirare maggiormente con un +15,1%, mentre il contributo della nostra regione nei mercati extraeuropei si è fermato al 13,5%. A livello nazionale sono state Germania, Svizzera e Stati Uniti i paesi che più di altri hanno ritrovato fiducia nei prodotti italiani, al contrario di Regno Unito e Turchia, dove le esportazioni hanno subito un calo di oltre il 50%, seguiti da Spagna e paesi dell’Opec con una diminuzione che va dal 30 al 26%.

E se la provincia di Chieti risulta essere la prima in regione, con un contributo che segna un +17%, la maglia nera per le vendite estere va all’Aquila con una flessione dell’8,4%. Teramo e Pescara, invece, si collocano in una fascia media, concorrendo anch’esse, con una buona dinamica sui mercati fuori confine, alla ripresa dell’export nazionale. Per quanto riguarda i settori, invece, l’Abruzzo si è distinto maggiormente nella vendita all’estero di prodotti minerari (30,4%), apparecchiature (39,6%), mezzi di trasporti (22,8%), prodotti agricoli (20,3%) e in metallo (20,1%) e prodotti legati alle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (34%). A seguire si trovano i prodotti in sughero, articoli in paglia e materiali da intreccio (16,2%), il manifatturiero, prodotti tessili (12,8%) e alimentari (12,3%). Buona anche l’esportazione dei prodotti farmaceutici e botanici mentre con il segno meno si trovano innanzi tutto i prodotti petroliferi e raffinati (-18,9%) e poi anche carta, prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati (-12,7%) insieme ai prodotti in legno (-10,4%), mobili (-5,1%) e articoli in pelle (-5,4%).

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