Moody’s ‘risparmia’ l’Abruzzo. In Regione si tira un sospiro di sollievo: Siamo fuori dal tunnel

palazzo_siloneL’Abruzzo va controcorrente. E, questo, una volta tanto, è un dato positivo. L’incubo Moody’s stavolta ha lasciato indenne questa regione, una delle poche ad esser risparmiate dal declassamento che ha colpito gran parte delle regioni italiane. Ma non l’Abruzzo che vede confermato il rating precedente di Baa1. Il periodo di riferimento è quello difficilissimo del 2008-2012, anni in cui la regione ha perso ‘solo’ dueposizioni. Un gran risultato rispetto alle quattro sottratte a regioni come la Lombardia, il Veneto o alle ricche Province di Bolzano e Trento.

La notizia che fa tirare un sospiro di sollievo all’interno del Palazzo è stata comunicata dall’agenzia internazionale di valutazione che, in data 13 febbraio 2012, pone l’Abruzzo, in termini di giudizio, alla pari del Piemonte.

“La conferma della giustezza di un percorso di risanamento ben intrapreso e solido” commentano il Governatore Gianni Chiodi e l’assessore al Bilancio, Carlo Masci, che vedono questo segnale come un anticipo di “uscita dal tunnel dentro il quale l’Abruzzo era finito come regione commissariata, più indebitata d’Italia e più tassata”.

Il giudizio di Moody’s tiene conto dei positivi risultati di bilancio, della rapida ripresa del gettito fiscale nonostante il sisma del 2009 e di una giacenza di cassa adeguata. Tutte circostanze positive che si sono concretizzate in un contesto generale nel quale gli enti europei e il debito sovrano italiano subiscono riduzioni.

L’Abruzzo, non solo non subisce declassamenti, ma è la Regione che registra il minor depauperamento per le crisi economico-finanziarie degli anni 2008-2012 ed ha ridotto il differenziale rispetto al rating della Repubblica italiana e delle altre regioni ritenute particolarmente virtuose.

Certo le criticità ci sono ancora. Basti pensare al pesante indebitamento, comunque in progressiva diminuzione (il debito residuo al 31 dicembre 2008 era di 1.769milioni di euro, al 31 dicembre 2011 di 1.429milioni), il deficit sanitario pregresso ancora in corso di ripianamento, la rigidità della leva fiscale, il sistema economico debole perché gravato dagli effetti del sisma. Criticità che non colgono certo di sorpresa il Governo regionale “tant’é che continuiamo ad aggredire con forza e con rigore” ha detto Masci “le negatività che pesano come zavorre sul futuro dei nostri giovani e delle nostre imprese. E’ però vero che oggi Moody’s, in un contesto di declassamenti generalizzati, lascia invariata la posizione dell’Abruzzo, che così dimostra pubblicamente di avere i fondamentali in linea con le regioni più virtuose”.

Secondo l’Assessore, questo Governo regionale si contraddistinguerà per il suo “severo e responsabile controllo della spesa pubblica: in questi anni non abbiamo fatto un euro di debito e vogliamo sperare che queste notizie migliorino il clima generale”.

Il presidente Chiodi ha parlato di “sacrifici incredibili della classe dirigente e del sistema Abruzzo per portare la regione ad un livello di affidabilità e di credibilità che oggi vale più di quello che gli deriverebbe dal peso della popolazione residente rispetto a quello italiano”.

Il Governatore ha osservato che “questa classe dirigente ha inteso sopportare i costi politici del risanamento e della serietà nell’amministrazione dei soldi degli abruzzesi: non abbiamo fatto nessun debito, abbiamo ridotto l’indebitamento regionale e stiamo ripagando i debiti della precedente amministrazione, nell’intento di lasciare ai giovani un debito inferiore e disavanzi insistenti. Lo abbiamo fatto perché non siamo “tecnici della sopravvivenza elettorale, ma amministratori responsabili che lasciano così condizioni di vita e di futuro migliori ai giovani”.

Perché, come avverte Chiodi, i conti in ordine rappresentano la possibilità di liberare nuove risorse a sostegno delle imprese e, quindi, di aumentare l’occupazione, ma anche di migliorare i servizi. “Nessuno sviluppo può poggiare su basi non solide, lo dice anche Monti. Noi lo abbiamo fatto prima pur essendo un governo politico e non tecnico”.

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